"Mondo" Ragazzini obesi, giudice dà ragione a McDonald’s

23 gennaio 2003
Secondo il magistrato è perfettamente chiaro a tutti che mangiare super panini in quantità eccessiva può fare ingrassare»
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Ragazzini obesi, giudice dà ragione a McDonald’s
New York, respinto il ricorso contro il re del fast food. «Non è compito della legge proteggere le persone dai propri eccessi»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK - Storica vittoria giudiziaria per il re mondiale del fast food. Un giudice federale di New York ha respinto la causa di risarcimento intentata da un gruppo di genitori di ragazzi obesi, che accusavano McDonald’s di aver causato nei loro figli malattie potenzialmente letali quali diabete, colesterolo alto, ipertensione e disturbi alle coronarie con i loro menu ipercalorici e saturi di grassi. Le presunte vittime del Big Mac - tra cui due teenager rispettivamente di 123 e 78 chili - non sono riusciti a convincere il giudice della corte distrettuale di Manhattan, Robert Sweet, che gli hamburger e le patatine fritte di McDonald rappresentino «un pericolo occulto» per i consumatori. Nel respingere la richiesta di un procedimento giudiziario, Sweet ha ribattuto che i querelanti non possono provare di essere stati all’oscuro dei pericoli legati al consumo di cibi serviti dalla celebre catena di fast food. «Se i consumatori sono a conoscenza dei potenziali rischi alla salute legati ai cibi di McDonald’s - si legge nell’argomentazione del giudice - essi non possono accusare McDonald se scelgono comunque di fare il pieno dei suoi prodotti in formato maxi». Il quotidiano bombardamento mediatico sull’obesità degli americani e sulle diete e mode ginniche per combatterla è insomma talmente capillare che nessuno può far finta di «non sapere». Il giudice ha sottolineato come gli americani «spendono più di 110 miliardi di dollari in hamburger e patatine ogni anno» e ha citato studi secondo cui «ogni giorno un adulto su quattro va in un fast food e metà di ogni dollaro speso in cibo viene usata per mangiare fuori casa». Il risultato: 120 milioni di americani sono grassi o obesi e la percentuale degli individui sovrappeso in America è aumentata drasticamente (dal 14 a oltre il 30 per cento) negli ultimi vent’anni. Il magistrato newyorchese ha voluto inviare un chiaro segnale a migliaia di americani che secondo un recente studio del Wall Street Journal aspettavano l’esito di questa prima causa per decidere se avviare analoghi procedimenti contro altri colossi del fast food. Il giudice ha deciso insomma di tutelare tutto il settore della ristorazione, che però non può ancora tirare un sospiro di sollievo. Sweet ha i lasciato ai querelanti la possibilità di ricorrere, entro certi limiti, alla Corte federale di Manhattan, mentre un’analoga querela potrebbe arrivare presto in giudicato. Proprio ieri sono stati pubblicati due nuovi studi secondo cui i chili di troppo che affliggono un terzo dei cittadini Usa sono causati dalle super-porzioni. «Oggi gli americani mangiano quantità significativamente maggiori di patatine fritte, hamburger, pane, biscotti e bevono molte più bibite gassate, birra, vino e succhi di frutta rispetto a vent’anni fa», affermano gli autori di due ricerche pubblicate sull’ultimo numero del Journal of the American Medical Association .
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Alessandra Farkas
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 Interni
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LA QUERELA LE MOTIVAZIONI
LA DENUNCIA I querelanti La querela contro McDonald’s era stata presentata da un gruppo di ragazzini sovrappeso che denunciavano i «pericoli occulti» del fast food
IL GIUDICE La motivazione Secondo il magistrato tutti sanno che mangiando hamburger in quantità eccessiva si rischia di ingrassare. E ha respinto la querela
GLI OBESI Quanti sono Si stima che 120 milioni di americani siano grassi o obesi. La percentuale di persone sovrappeso è passata dal 14 al 30 per cento negli ultimi venti anni
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