19/10/2006 ore: 12:11

"Pensioni" Damiano stringe sui fondi pensione

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    gioved? 19 ottobre 2006

    Pagina 4 - Economia
      L?INTERVISTA
        Il ministro: dai primi del 2007 scattano i sei mesi per la scelta della destinazione del Tfr
          Damiano stringe sui fondi pensione
          "Al via da gennaio, con un decreto"
            la tassazione
            Bisogna distinguere
            tra la tassazione dei
            risparmi finanziari e
            quelli previdenziali,
            il prelievo fiscale
            deve restare all?11%

            le previsioni
            Nel prossimo anno
            il 37% del flusso Tfr
            andr? ai fondi, il resto
            in parti uguali alle
            imprese e ad alimentare
            il fondo dell?Inps
              la riforma maroni
              Intendo confermare
              sostanzialmente quella legge.
              Credo tuttavia che i tempi
              vadano anticipati e che per
              farlo ci si debba muovere in fretta

              ROBERTO MANIA
                ROMA - Un decreto legge per consentire il pieno decollo della previdenza complementare agli inizi del 2007. L?annuncia, in questa intervista, il ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Il provvedimento potrebbe essere pronto nei prossimi giorni e permetter? ai fondi pensione di adeguarsi subito alle nuove norme. Questo permetter? di far scattare da gennaio i sei mesi entro i quali i lavoratori dovranno scegliere se destinare il proprio Tfr (il Trattamento di fine rapporto) ai fondi integrativi, oppure lasciarlo in azienda. In quest?ultimo caso - secondo quanto stabilisce la Finanziaria all?esame del Parlamento - il 50 per cento finir? in un fondo presso l?Inps, istituito per finanziare gli investimenti in infrastrutture.

                Ministro Damiano, ma la norma della Finanziaria che trasferisce all?Inps una parte del Tfr non destinato ai fondi, non finisce per affossare la previdenza integrativa ancor prima che decolli?
                  ?? vero che lo spostamento di una quota del Tfr verso l?Inps potrebbe costituire un intralcio al decollo della previdenza complementare. Il governo per? prevede che nel 2007 circa il 37 per cento del flusso del Tfr andr? ai fondi e che il resto sar? destinato in parti uguali all?autofinanziamento delle imprese e ad alimentare il fondo dell?Inps per gli investimenti in infrastrutture. In ogni caso io mi auguro che tutti i lavoratori aderiscano ai fondi integrativi?.

                  Gi?, ma se lo facessero davvero tutti non ci sarebbero le risorse per le infrastrutture. Non ? contraddittorio auspicare un?adesione massiccia ai fondi utilizzando il Tfr e poi prevedere nella Finanziaria 6 miliardi per gli investimenti, derivanti sempre dal Tfr dei lavoratori?
                    ?No, non ? cos?. Io insisto nel suggerire ai lavoratori di aderire ai fondi, ma nello stesso tempo le previsioni del governo mi appaiono statisticamente piuttosto attendibili. D?altra parte non si pu? non considerare che al mese di giugno del 2006 erano appena un milione e 600 mila i lavoratori iscritti ai fondi negoziali e aperti, rispettivamente 1,2 milioni e 400 mila. Ed erano 665 mila quelli iscritti ai fondi preesistenti la riforma, e 860 mila quelli che hanno aderito alle forme pensionistiche individuali. Insomma, il totale ? appena di 3,1 milioni di lavoratori iscritti ai fondi. Aggiungo che per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, le adesioni non superano il 15 per cento?.

                    La norma sul Tfr all?Inps sar? transitoria, come chiede la Confindustria, o verr? confermata anche negli anni successivi?
                      ?Nella Finanziaria non c?? scritto che ? una norma "a tempo". ? una disposizione che destina le risorse verso gli investimenti produttivi. Sappiamo tutti, poi, che si ? aperta una discussione su come modificare quella norma. L?importante ? che i sei miliardi non vengano toccati?.

                      Su questo punto l?ipotesi pi? concreta sembra quella di escludere dal versamento all?Inps le aziende fino a 50 dipendenti. La ritiene una soluzione?
                        ?L?ipotesi di fissare una soglia di esenzione identificata con le piccole imprese ? sicuramente percorribile, soprattutto se dalle grandi e medie imprese arriver? un apporto maggiore per compensare il mancato contributo delle piccole. D?altra parte per queste ? pi? faticoso accedere al credito bancario ed ? anche pi? costoso. ? giusto, quindi, stabilire una specifica esenzione?.

                        Il Tfr servir? anche a far decollare la previdenza complementare. Lei cambier? la riforma del suo predecessore Roberto Maroni?
                          ?L?ho gi? detto alle parti sociali: io intendo sostanzialmente confermare quella legge. Credo, per?, che i tempi vadano anticipati e che per farlo ci si debba muovere in fretta?.

                          Prima del gennaio 2007?
                            ?S?. Sono pronto a definire un decreto legge per consentire ai fondi pensionistici di adeguarsi, fin da novembre e dicembre, alle nuove norme, come richiede la Covip, l?authority del settore?.

                            E da quando un lavoratore potr? decidere cosa fare del suo Tfr?
                              ?I sei mesi entro i quali scatter? il meccanismo del silenzio-assenso potrebbero partire da gennaio o febbraio. Il Tfr dei lavoratori che non avranno espresso un?opzione, al termine dei sei mesi, finir? nei fondi negoziali di categoria?.

                              Con l?armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie anche il prelievo sui rendimenti pensionistici salir? al 20 per cento, contro l?attuale 11 per cento?
                                ?Io sono contrario ad una armonizzazione della tassazione sui rendimenti. ? indispensabile distinguere tra i risparmi finanziari e quelli di natura previdenziale, soprattutto se vogliamo incentivare l?adesione ai fondi integrativi. Il prelievo deve restare all?11 per cento. Sarebbe assolutamente sbagliato cambiarlo e io mi batter? perch? ci? non accada?.

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