"Referendum" Scontro Prodi-Berlusconi
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marted? 20 giugno 2006
Pagina 13 - Politica
Il Professore invita a votare no: ma non sar? un giudizio sul governo. Il leader di FI: chi va al mare non si lamenti. Bossi: la Lega percorre sempre vie democratiche
Prodi-Berlusconi, scontro sul referendum
Il premier: in tv campagna parziale. Il Cavaliere: un s? per dare una lezione a questa sinistra
Lorenzo Fuccaro
ROMA - ?Vota e fai votare no al referendum?, scrive Romano in una lettera al ?popolo delle primarie? nella quale ricorda che la consultazione popolare di domenica prossima ?non rappresenter? un giudizio sul governo?. ?Il mio appello ? a tutti gli italiani, non solo i moderati: andate a votare s? per dare una lezione a questa sinistra del no, chi va al mare rinuncia ai propri diritti, poi non si lamenti?, replica indirettamente Silvio Berlusconi in un’intervista trasmessa su Italia1. E poi in serata parlando all’?Antipatico? insiste: ?Chi non va al seggio la mattina guardandosi alla specchio non potr? sentirsi italiano al cento per cento?. Anche Umberto Bossi precisa il suo pensiero in un’intervista al Tg2: ?Abbiamo sempre saputo percorrere vie democratiche? e indica come ?altre vie? immaginate della Lega ?le leggi di iniziativa popolare?. In questo scorcio finale di campagna elettorale salgono i toni. Tra i temi che hanno provocato un aspro botta e risposta c’? quello degli eventuali costi aggiuntivi dovuti all’entrata in vigore della devolution. Pierluigi Castagnetti (Margherita), vicepresidente della Camera, ricorda, citando il lavoro dell’economista Vitaletti ?certo non sospettabile di ostilit? politica verso la destra e il ministro Tremonti?, che l’aumento ammonterebbe a ?55 miliardi di euro?. Prodi sostiene che sarebbe addirittura quasi cinque volte superiore. ?Andiamo a oltre 250 miliardi di euro in pi? - rivela il Professore - con il raddoppio delle strutture, mentre noi avevamo proposto una pi? forte riduzione del numero dei parlamentari?. Di fronte a queste affermazioni il leghista Roberto Calderoli, dopo avere citato una dichiarazione del professor Vitaletti che nega di avere accennato ai costi del federalismo, sbotta: ?Ancora una volta la sinistra ? ricorsa alla menzogna per invitare i cittadini a votare no?.
E poi, rivolgendosi direttamente al leader dell’Unione, l’ex ministro ironizza: ?Leggendo quanto ha detto Prodi sui costi della riforma credo che l’unica cosa che si possa fare ? chiamare un’ambulanza. Forse 250 miliardi di euro sono le nuove tasse che pensa di metterci. A proposito: non ? che questi numeri sono usciti da una seduta spiritica??.
In ogni caso, il Professore denuncia la parzialit? dell’informazione in tv, invita a votare no e rilancia il dialogo con il centrodestra: ?Non so se sar? accettato ma la nostra ? una proposta ferma?. Una proposta che, a suo giudizio, non contraddice l’indicazione di ?respingere le modifiche costituzionali imposte solo dal centrodestra?.
Nella lettera al popolo delle primarie, Prodi ricorda che con ?la riscrittura di pi? di un terzo degli articoli della Costituzione sono stati messi in serio pericolo valori e principi contenuti nella prima parte della Carta fondamentale, quali l’unit? del Paese e l’uguaglianza dei diritti dei cittadini?. E conclude: ?Con la devolution che nulla a che fare con il federalismo, sanit? scuola sicurezza subiranno danni preoccupanti?, ecco perch? ?ogni futura modifica dovr? essere coerente con i principi e valori della Costituzione e dovr? essere sostenuta e approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza?.
Silvio Berlusconi esorta ad andare ai seggi e votare s?: ?Nessuno deve restare a casa, al mare o in montagna. Ogni cittadino dovrebbe sentirsi impegnato a partecipare alla riforma della Carta costituzionale?. E poi attacca la maggioranza. ?Dalla sinistra - obietta il Cavaliere - arrivano soltanto slogan e menzogne. Sento dire che la devolution ? uguale alla "dissolution", ma non ? cos?. Il nostro progetto toglie di mezzo il caos creato dalla sinistra nel 2001?. E tra le menzogne include quella di Oscar Luigi Scalfaro che ha definito ?costosissima? la riforma. L’ex premier sottolinea invece che essa ?riduce i costi della politica, velocizza i tempi di approvazione delle leggi e d? al premier il potere di nominare e revocare i singoli ministri, proprio come succede in tutti gli altri Paesi europei?. Tra i pregi, elenca Berlusconi, c’? anche il fatto che ?consente ai cittadini di avere maggiore controllo sui dirigenti regionali che saranno responsabili di eventuali disfunzioni?.
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