1/12/2006 ore: 10:44

"UE" In Germania si lavorerà fino a 67 anni

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    venerd? 1 dicembre 2006

    Pagina 34 - Economia

      RIFORMAA REGIME NEL 2031

      InGermania
      si lavorer?
      fino a 67 anni
        Tagli dello 0,3%
        per ognimese
        di anticipo a chi
        si ritira prima

        MARINA VERNA
        CORRISPONDENTE DA BERLINO
          In pensione a 67 anni. Non subito, per?: soltanto dal 2031. E con una progressione che inizier? con un mese in pi? all’anno a partire dal 2012 e accelerer? a due mesi dal 2025. A partire dal 2007, l’et? minima per la pensione sar? portata a 63 anni. Chi si ritira prima, avr? una decurtazione dello 0,3 per cento per ogni mese in meno. Chi per?, a 65 anni, ne avr? 45 di contributi, ricever? comunque la pensione piena. Una minoranza: attualmente, il 27 per cento degli uomini e il 4 per cento delle donne.

          L’?annata sfortunata? ? il 1964, ma tutti quelli che oggi hanno fra i 30 e i 45 anni condividono lo stesso destino: pagheranno pi? contributi, lavoreranno pi? a lungo e prenderanno assegni inferiori a quelli attuali. L’accordo per le pensioni - che il governo tedesco ha approvato e il parlamento sar? chiamato a discutere il prossimo marzo - era uno dei
          punti forti contenuti nel patto di Grande Coalizione ed ? stato fortemente voluto dal socialdemocratico Franz Muentefering, ministro del Lavoro e vicecancelliere. Che per? l’ha addolcito con il programma ?50+?, per incentivare il lavoro degli ultracinquantenni.

          Oggi soltanto il 45 per cento di chi ha pi? di 55 anni ha ancora un posto e 1,2 milioni di disoccupati (su quattro milioni) ha pi? di 50 anni. Con questi dati, sostengono i sindacati, innalzare l’et? del pensione ? solo uno
          stratagemma per ridurla. ?Nessuna punizione per chi va in pensione prima del tempo - ha replicato Alexander Gunkel, presidente della Previdenza Sociale -. Soltanto un riequilibrio puramente matematico: chi va in pensione prima percepisce l’assegno pi? a lungo e dunque deve accettare che sia pi? piccolo?.

          Il governo non aveva molte alternative. Nel 1960 un pensionato viveva mediamente dieci anni, oggi diciassette, le previsione per il 2030 sono di venti. Oggi ci sono 28 pensionati ogni cento lavoratori, nel 2050 saranno
          60. ?Viviamo pi? a lungo e lavoriamo di meno: la Germania non pu? permetterselo?, ha detto Muentefering. Non solo: ?La Germania deve essere in grado di fronteggiare la carenza di manodopera prevista per i
          prossimi anni con l’esperienza dei pi? anziani, utilizzando le grandi riserve occulte?. Per alzare del dieci per cento la quota degli ultra cinquantacinquenni ancora attivi, Muentefering ha proposto tre misure: alle imprese, contributi per ridurre del 30-50 per cento il costo del lavoro e facilitazioni per la riqualificazione professionale dei disoccupati.
          Ai lavoratori, incentivi per rendere allettante anche un lavoro peggio pagato dell’ultimo - sulla cui base viene calcolato l’assegno dei disoccupazione: il 50 per cento della differenza per il primo anno, il 30 per il secondo. La Dgb - la potente Confederazione di tutti i sindacati
          tedeschi - ha concesso che la proposta contiene ?elementi positivi?, ma vorrebbe che l’incentivo non fosse limitato a due anni. L’opposizione l’ha definita ?vecchio vino in vecchi otri?.

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