29/8/2014 ore: 8:50

A Firenze scatta il primo sciopero di Eataly

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Dall`inaugurazione all`ombra della cupola del Brunelleschi, alla presenza dell`allora sindaco e oggi premier Matteo Renzi, non sono passati che otto mesi, ma proprio a Firenze Eataly è alle prese con il primo sciopero della sua storia. A guidare la protesta sono i Cobas e la FilcamsCgil di Firenze che hanno organizzato un presidio di protesta il 3o e il 31 agosto. La protesta è contro «il mancato rinnovo dei contratti di somministrazione in scadenza, la mancata stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, le condizioni di lavoro, lato tale arbitrarietà dell`azienda nell`organizzazione del lavoro, il rifiuto da parte dell`azienda ad un qualsiasi confronto con i lavoratori», si legge in una lettera aperta. «Dentro Eataly si lavora prevalentemente con i contratti interinali e per noi é inaccettabile. Chiediamo a Farinetti l`apertura di un tavolo sindacale. Gli lanciamo questa sfida», dice Massimiliano Bianchi, segretario della Filcams-Cgil di Firenze. I toni della lettera sono forti e l`amministratore delegato, Francesco Farinetti, in costante contatto coni direttori di tutti i punti vendita, riassume così la posizione dell`azienda: «Mi dispiace. Siamo rimasti stupiti. Tutto nasce da un episodio singolo uno dei nostri ragazzi a cui non abbiamo rinnovato il contratto ha allargato la sua situazione personale a tutti i lavoratori di Firenze.
Secondo quello che mi risulta i ostri ragazzi sono contenti di lavorare per noi che cerchiamo di motivarli e di garantire loro un`organizzazione del lavoro che rispetta tutte le normative». Nella lettera si legge che almo mento dell`apertura i dipendenti erano izo. E a meno di un anno dall`apertura, sono diventati la metà. Sul drastico taglio della forza lavoro, secondo quanto spiegano i lavoratori, non é stata data nessuna spiegazione. Farinetti, però, precisa che in dicembre quando Eataly Firenze è stato aperto «i ragazzi che ci lavoravano erano 131, mentre oggi sono 97, quindi non la metà. C`è stato un calo fisiologico che si deve al fatto che in fase di start up e in corrispondenza del periodo natalizio le persone presenti in negozio aumentano. Il feedback che avevamo e che abbiamo oggi da Firenze però è positivo e siamo disponibili al dialogo anche con i sindacati». Sabato e domenica comunque ci sarà uno sciopero.
Farinetti non sembra preoccupato e non pensa che l`apertura del negozio sia a rischio: «Vedremo quante saranno le adesioni, ma il clima in tutti i nostri negozi è sereno».

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