Abruzzo Engineering, avviso a Chiodi la Filcams garantisca lavoro e non la chiami carrozzone
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PESCARA. «I nostri politici sappiano che ogni mattina c`è una fetta sempre più grossa di abruzzesi che si sveglia e dice "speriamo che oggi me la cavo". Perché questa non è una regione così evoluta e tecnicizzata come vogliono farci credere, questa è una regione che ha bisogno di essere aiutata e le professionalità di Abruzzo Engineering in questo senso rappresentano una risorsa». E chiaro il discorso che fa la Filcams Cgil alla luce della sentenza del tribunale amministrativo (Tar) dell`Aquila sulla società di servizi di natura pubblica - 60% della Regione, 30% Selex Finmeccanica) e 10% Provincia dell`Aquila i cui 197 lavoratori sono in parte (120) pagati con i fondi per la ricostruzione dell`Aquila e in parte in cassa integrazione a rotazione. I giudici hanno detto che Abruzzo Engineering (Ae) è una società strumentale della Regione e, che in quanto tale, può avere affidamenti diretti dall`ente regionale. «A questo punto», afferma il segretario regionale Filcams Cgil, Luca Ondifero, «il presidente Chiodi non può più nascondersi, deve dare occupazione ai lavoratori, consentendo loro di uscire dalla cassa integrazione a cui da due anni sono costretti a ricorrere». La situazione desta ancora più preoccupazione per- ché a giugno scade l`affidamento dei lavori per la ricostruzione. La Filcams Cgil chiede a Chiodi, di convocare al più presto, «come più volte sollecitato da Cgil, Cisl e Uil», un incontro per fare chiarezza sull`intera vicenda. Il governatore sul Centro ha confermato la volontà di portare avanti il piano di liquidazione di Ae e ha continuato a definire la società un «carrozzone», termine questo che viene contestato dal sindacato. «Chiodi dovrebbe ricordarsi che nella società operano fior di professionalità, aggiunge il segretario della Filcams Cgil dell'Aquila, Emilio Speca, «basta, quindi, dire che è un carrozzone clientelare: i lavoratori ne hanno le scatole piene». Speca sottolinea che i dipendenti, proprio per queste sue dichiarazioni, possono diffidare il presidente della Regione. «Altrimenti si va avanti per altre strade», riprende, «deve finire l`alibi della natura di Abruzzo Engineering, è arrivato il momento in cui ognuno si deve assumere le responsabilità». Di fronte alla prospettiva della liquidazione, la Filcams propone di individuare bene di chi siano i 18 milioni di debiti di Ae (una parte è nei confronti dell`azionista Selex), e di salvare il contenuto espresso dalla società, lasciando quindi decidere la magistratura sulla fine che debba fare il «contenitore».