1/4/2005 ore: 11:09
Adecco, sciopera l’agenzia che crea precari
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nuove vertenze Adecco, sciopera l’agenzia che crea precari MILANO Una volta, in certi ambienti di lavoro, per far digerire bocconi amari ai dipendenti si diceva «siamo tutti fratelli», oppure «siamo tutti compagni», perché c’era una “causa” comune a dare motivazioni al lavoro, al di là dello stipendio e della norme contrattuali. Oggi si dice «siamo tutti soci». O meglio: non si dice neanche - perché non è vero - ma lo si trasforma in una sorta di dato di fatto, naturalmente nell’accezione più penalizzante per i lavoratori. Ma anche i dipendenti delle aziende-famiglia, nel loro piccolo, s’incazzano. E adesso, addirittura, organizzano uno sciopero - il primo del genere in Italia - in uno dei simboli del lavoro “nuovo”; l’Adecco, che «dal 1999 è l'azienda numero uno nella gestione delle risorse umane», come si legge sul sito di questa società per il reclutamento di lavoratori temporanei. Oltre a piazzare lavoratori interinali a chi ne fa richiesta, Adecco per funzionare e crescere fino a diventare «numero uno» ha dovuto nel tempo assumere circa 2.000 dipendenti “normali”, cioè a tempo indeterminato, con un regolare contratto del commercio. Roba semplice, come usava una volta: tu lavori otto ore come da contratto e io ti do a fine mese lo stipendio previsto, verso i contributi, la tredicesima e, se il caso, ti pago anche gli straordinari. E invece no: perché all’Adecco - e per questo i dipendenti sciopereranno - i lavoratori vengono considerati alla stregua di “soci”, sebbene questo non sia scritto da nessuna parte del loro contratto. Risultato: «l'azienda spiegano i sindacalisti - non paga straordinari. Si può lavorare al di là dell'orario di lavoro, il sabato, la domenica, ma la busta paga non cambia». |