4/5/2007 ore: 10:54
Aeroporti, medici e benzinai: raffica di scioperi
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Pagina 35 - Cronaca ROMA - Ieri hanno scioperato gli assistenti di volo dell´Alitalia. Oggi si fermano medici, biologi, chimici, fisici, veterinari e farmacisti della sanità pubblica. «Entro maggio» anche i benzinai incroceranno le braccia, di nuovo, «contro il decreto sulle liberalizzazioni». Sono rimasti semideserti gli imbarchi per i voli nazionali. Pochi i disagi per lo sciopero di hostess e steward annunciato già a metà aprile. Qua e là, un po´ di ira e qualche mugugno di passeggeri in transito, negli scali principali (Roma e Milano), o in partenza da quelli periferici. Ma è guerra anche sulle cifre. L´Alitalia resta sulle sue: 356 voli soppressi. Al sindacato, invece, ne risultano «cancellati 400 sui 700 previsti». Per il segretario della Filt, federazione dei trasporti della Cgil, Oder Procacciante, «l´adesione è stata altissima, tenuto conto del personale che ha lavorato nelle fasce orarie protette, a garanzia della mobilità». Terminato a mezzanotte, dopo 24 ore, lo sciopero avrà strascichi sui movimenti di oggi con l´annullamento di 35 voli; 22 nazionali, 13 internazionali (solo a Fiumicino, 20, tutti in arrivo: 14 nazionali, 6 internazionali). Nel pomeriggio, dall´Alitalia è arrivata la convocazione dei sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl-Ta, Sdl, Anpav, Avia) per la ripresa del confronto. Su quali punti? Quelli alla base dello sciopero: «L´adeguamento delle retribuzioni all´inflazione come previsto negli accordi del 2004», elenca Procacciante, «la destinazione al fondo di previdenza integrativa delle somme accantonate; la stabilizzazione dei lavoratori precari, ormai sopra quota mille». Ma quello di ieri è stato anche uno sciopero "contro". Si contestano all´azienda le «ripetute violazioni contrattuali sul numero dei "naviganti di cabina", sull´assegnazione delle qualifiche, sui tempi di riposo dopo i voli». E questo pomeriggio (alle 19), la trattativa riprende su una proposta dell´azienda. Oggi, anche la sanità pubblica resterà in ginocchio: niente interventi chirurgici programmati (in sala operatoria solo i "casi" urgenti), stop alle attività ambulatoriali specialistiche, fermi i laboratori di analisi e i servizi dignostici, dalle risonanze alle tac, alle ecografie. Per 24 ore, dalla mezzanotte alla mezzanotte, saranno operativi i servizi collegati a urgenze ed emergenze: pronto soccorso, rianimazioni, terapie intensive. «Il governo continua a disattendere le nostre ragioni», denuncia Domenico Iscaro, presidente dell´Anaao, il sindacato dei medici ospedalieri che con le altre "sigle" della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria - oltre 30, rappresentative di 135 mila dirigenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) - ha proclamato lo sciopero. «Siamo ricorsi a questa protesta estrema per riaffermare quattro richieste: il rinnovo del contratto scaduto; la soluzione urgente per i 16 mila medici, chimici e biologi precari; l´istituzione di una previdenza integrativa prevista già nel precedente contratto; la soluzione del problema dell´intramoenia». I medici vorrebbero continuare a svolgere (anche dopo il 31 luglio) l´attività libero-professionale a pagamento, in strutture esterne convenzionate in caso di mancanza di spazi in ospedale. In agitazione anche i benzinai che annunciano altre serrate a maggio contro il disegno di legge Bersani sulle liberalizzazioni. «Le nostre proposte non trovano risposta», attaccano Faib-Aisa, Fegica-Cisl, Figisc-Anisa mentre l´associazione di consumatori, Codacons, invita il governo a «non cedere alle pressioni». |