13/3/2001 ore: 9:33

Analisi: Siamo i meno competitivi e i primi per oneri sociali

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Siamo i meno competitivi
e i primi per oneri sociali

Il World Economic Forum colloca l'Italia al 24° posto, avanti solo al Portogallo e alla Grecia
l'analisi


ROMA - L'Italia resta fanalino di coda tra i paesi industrializzati in fatto di competitività ed invece al primo posto per il peso degli oneri sociali. Il primo dato viene dall'ultimo rapporto del World Economic Forum, il secondo dall'Eurostat, la centrale statistica europea.
Il World Economic Forum colloca l'Italia al ventiquattresimo posto, in una classifica capeggiata dalla Finlandia, dietro tutti i paesi del G7 e, in ambito Ue, avanti solo al Portogallo e alla Grecia, rispettivamente al ventottesimo e al trentatreesimo posto.
Ridotte per l'Italia anche le speranze di risalire la china: il paese infatti, nella classifica sulla crescita della competitività, viene messo al trentesimo posto, posizione che vede seguire tra i paesi dell'Unione solo la Grecia al trentaquattresimo.
A frenare il sistema Italia, secondo il rapporto del World Economic Forum, sono una serie di fattori: l'eccessivo carico fiscale, il peso della burocrazia, la poca flessibilità del mercato del lavoro e l'arretratezza infrastrutturale e tecnologica.
Ritardi e scarsa efficienza vengono fuori anche dal World Competitiveness Yearbook dell'istituto ginevrino Imd che per il terzo anno consecutivo mantiene l'Italia in trentesima posizione e evidenzia otto punti di debolezza: economia nazionale; internazionalizzazione; debolezza dell'esecutivo; istituzioni finanziarie; infrastrutture; formazione; scienza e tecnologia; occupazione.
Quanto al costo del lavoro, secondo dati di raffronto relativi al 1999, in Italia si mantiene inferiore alla media registrata nei quindici paesi Ue, ma il peso dei contributi relativi alla sicurezza sociale resta di gran lunga il più alto, con un'incidenza del 32,7 per cento sul totale rispetto alla media Ue del 23 per cento.
Il costo del lavoro nell'Unione europea varia infatti dai 7 euro all'ora del Portogallo, agli 11,8 della Grecia, per salire al 15,3 della Spagna, ai 18,8 dell'Italia fino ai costi più alti rappresentati dall'Austria con 27,2 euro, dalla Danimarca con 27, dalla Germania con 26,8.
I contributi per la sicurezza sociale invece raggiungono nei Quindici una media del 23 per cento e nella zona dell'euro del 25 per cento dei costi totali contro il 17,8 degli Stati Uniti e il 15,5 per cento del Giappone.

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