Ancona. Mercatone e Mariotti, tutti in tribunale
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 domenica 18 marzo 2007
Pagina Ancona/Cronache
Domani incontro per Emmezeta Martedì la verifica dello stato passivo della concessionaria
Mercatone e Mariotti, tutti in tribunale
Tredici autisti licenziati fanno ricorso, settanta ex dipendenti battono cassa
EMANUELE COPPARI
ANCONA - Tutti in tribunale. Cercano scampo nella giustizia gli ex dipendenti di Mariotti e i gli ex lavoratori del Mercatone. Gli uni provano ad aggrapparsi alla curatela fallimentare, con l’arpione della domanda di ammissione allo stato passivo. Gli altri, tredici autisti, si affidano a un legale per opporsi al licenziamento. Tra gli appiedati dal tramonto della Stella sono settanta ad aver depositato istanza per essere annoverati tra i creditori della ex concessionaria Mercedes - precipitata nel crac - giusto alla vigilia della prima udienza della verifica dello stato passivo. C’è chi chiede diecimila euro, chi trentamila. Per tanti di loro è l’ultima disperata carta da giocare in una partita che si fa sempre più storta. Per un gruppetto di cinque-sei si sono aperte le porte della speranza, arrivata - sembra - per posta con una lettera che vale come impegno all’assunzione inviata dalla società che aprirà la nuova concessionaria alla Baraccola con la doppia firma Lucentini (imprenditore civitanovese)-Naspetti veicoli industriali di Falconara. Altri sette si sono costituiti in società nello stabilimento di Castelferretti, a due passi dal casello autostradale Ancona Nord. Qualcun altro si è arrangiato con lavoretti precari. Per tanti altri è buio fitto. “A decine restano nell’incertezza - sottolinea Selena Soleggiati, della Fisascat Cisl - non hanno una soluzione stabile. E l’indennità di mobilità è bloccata dall’Inps, dal fallimento non hanno ancora preso un centesimo e di fatto sono senza stipendio”. Al sindacato non resta che sollecitare l’apertura di un tavolo di confronto con la nuova società. “Lunedì (domani, ndr) faccio una richiesta scritta per chiedere un incontro formale e capire i tempi di apertura e le possibilità di riassorbimento dei lavoratori”. E riguardo al congelamento dell’indennità, “il problema sembra essere la mancanza di fondi dell’Inps”. La Soleggiati chiama in causa le istituzioni. “Devono farsi carico del disagio di questi lavoratori”.
Da un dramma occupazionale all’altro. In 35 allo stabilimento di Camerano del Mercatone Zeta tremano per la perdita del posto di lavoro. Conforama Italia sembra voler fare ostruzionismo, e non concedere spiragli alla possibilità che la mobilità possa lasciare il posto alla cassa integrazione.
Anche dopo il tentativo di mediazione della Regione, la società sembra intenzionata ad andare avanti per la strada dei tagli imboccata qualche settimana fa, quando la contrattazione nazionale era finita miseramente. Non sono serviti i negoziati con i sindacati, non hanno sortito effetti gli appelli del sindaco di Camerano Di Giacomo. E pare proprio che sia destinato a naufragare anche il tentativo dell’assessore al lavoro Ascoli che aveva provato ad aprire un paracadute sociale per evitare ai dipendenti di Emmezeta di schiantarsi al suolo della disoccupazione. Neppure gli scioperi dei lavoratori hanno convinto Conforama a fare dietrofront. E l’azienda difficilmente si siederà domani all’ultimo tavolo delle trattative con la Regione. Intanto la Filcams-Cgil si rivolge ai legali. “Faremo ricorso contro i 13 licenziamenti degli autisti, abbiamo dato mandato ai professori Alleva e Di Stasi”, annuncia Claudio Di Pietro. La Cgil è pronta ad altre battaglie legali, se l’azienda deciderà di tagliare altri posti di lavoro. “Non ha dato ancora formale adesione alla Regione per l’incontro di lunedì (domani, ndr), sarebbe l’ulteriore sgarro, e la dimostrazione di volersi sottrarre al confronto”. Sarebbe l’occasione “per dire di fermarsi coi licenziamenti, o vedere se c’è qualche volontario che accetta di andarsene, magari qualcuno vicino alla pensione”.
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