2/7/2001 ore: 8:53

Argentario, spazio agli hotel

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    Vacanze sostenibili - Troppe seconde case vuote tutto l’anno: il Comune vuole realizzare nuove strutture ricettive con almeno 1.200 posti letto

    Argentario, spazio agli hotel
    Italia Nostra: «È un piano sovradimensionato, il territorio è già al limite delle sue possibilità»
    (NOSTRO SERVIZIO)
    FIRENZE - Il Monte Argentario è pronto a cambiare volto al suo turismo. Lo farà con un potenziamento alberghiero che, almeno sulla carta, prevede 120mila metri cubi di nuove strutture per 1.200 posti letto. La prospettiva, contenuta nel Piano strutturale del Comune, intende porre un freno alla politica della seconda casa, che ha visto le presenze stagionali concentrarsi in abitazioni private, ambìte mete per vacanze d’élite. I numeri parlano chiaro: a fronte di 50mila posti letto in 4.500 seconde case, quelli disponibili in albergo sono appena 800. «Vogliamo invertire la tendenza», conferma l’assessore comunale all’Urbanistica, Massimo Castriconi, che punta il dito contro quei «cattivi imprenditori che hanno comprato un terreno, ci hanno costruito sopra e poi hanno rivenduto guadagnandoci il 300% ma lasciando solo una casa vuota per la maggior parte dell’anno». L’obiettivo del Comune grossetano è duplice. Da un lato, "allungare" la stagione e differenziare il turismo, dall’altro utilizzarlo ancora di più come volano per l’economia locale. «È essenziale per l’Argentario dotarsi di nuove strutture ricettive — ribadisce l’assessore al Turismo, Luigi Fanciulli — solo così potremo incentivare flussi non stagionali e collegati ad altre attività come trekking, passeggiate a cavallo, senza dimenticare la subacquea, in forte espansione». Sul grande scoglio collegato alla terraferma dalla laguna di Orbetello, con meno di 15mila residenti, i flussi turistici sono in continuo aumento. Nell’ultimo anno ci sono state 84.137 presenze negli alberghi e altre 30.149 in campeggi e agriturismi. Pochi gli stranieri. Numeri e tipologie che potrebbero andare incontro a modifiche radicali con il Piano strutturale e le nuove volumetrie. Difficile però stabilire una tempistica: l’operazione si scontra con i problemi di un territorio delicatissimo, soggetto a vincolo paesaggistico per il 70%, di cui oltre la metà classificato come "a rilevante pregio ambientale". «Non abbiamo intenzione di rinunciare alla sostenibilità dello sviluppo, il Piano strutturale non è un Piano regolatore, ma rappresenta una visione a lungo termine del territorio», precisa Castriconi, costretto a rispondere agli attacchi degli ambientalisti che ieri si sono dati appuntamento a Porto Ercole per chiedere un confronto con l’amministrazione. «Il Piano è sovradimensionato — attacca il vicepresidente di Italia Nostra, Nicola Caracciolo — già adesso l’Argentario è al limite delle sue possibilità e il rischio è che si cominci a costruire prima di aver risolto le emergenze. La difesa dell’economia di un territorio dipende anche dalla capacità di mantenerlo bello, accogliente e protetto da un affollamento eccessivo. Non condivido questa voglia di abbandonare i principi a cui si ispiravano i passati Prg, improntati al contenimento delle nuove costruzioni e al mantenimento di un turismo di altissima qualità». Approvvigionamento idrico e viabilità sono i nodi da sciogliere. Ecco perché tutti gli interventi saranno subordinati alla possibilità di creare le risorse indispensabili per non compromettere il delicato equilibrio del territorio. «Se non ci riusciremo — assicura Castriconi — queste volumetrie rimarranno sulla carta». Il Piano, che sta per andare in conferenza dei servizi, concentra gli interventi sulla fascia costiera interna, tra Porto Santo Stefano e Porto Ercole, dove il ministero ha già approvato lo studio di fattibilità. Oltre ai poli alberghieri e ai 125mila metri cubi per i servizi connessi, sono previsti altri 200mila metri cubi di abitazioni, determinati in base a una stima del Censis sul fabbisogno della popolazione nei prossimi 15 anni, tutti concentrati nei centri urbani in modo da evitare la speculazione a fini turistici. Incrociando domanda e offerta, il Piano ha stabilito anche la necessità di 148mila metri quadrati di parcheggi. Per finire, il Comune si è posto l’obiettivo di ridurre a 1.200 gli attuali 1.400 posti barca, procedendo anche ad una riorganizzazione complessiva dei porti di Porto Ercole, Porto Santo Stefano e di Marina di Cala Galera. Barbara Gabbrielli
    Domenica 01 Luglio 2001
 

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