Azioni ai dipendenti, Cisl lancia il modello Gucci
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Azioni ai dipendenti, Cisl lancia il modello Gucci
A ognuno degli 800 addetti della società di moda sono stati distribuiti 38 titoli
ROMA - La Cisl rilancia un suo vecchio cavallo di battaglia: la partecipazione dei lavoratori in azienda. Un tema mai abbandonato dal sindacato «bianco», ma che negli anni scorsi era stato un po’ sacrificato nel tentativo fallito di realizzare l’unità con Cgil (contraria al modello partecipativo) e la Uil. Ieri, in un convegno promosso dal centro studi Cesos, è stata presentata una proposta per una legge di sostegno dell’azionariato dei dipendenti messa a punto da un panel di esperti di tutto rispetto. Contemporaneamente, a Firenze, in un convegno organizzato dalla Cisl regionale è stato indicato un esempio da seguire. Non il solito caso Alitalia, richiamato da Sergio D’Antoni nelle frequenti polemiche con il segretario della Cgil Sergio Cofferati, ma un esempio «griffato» con la doppia G di Gucci. Con la nota casa di moda, al centro di continue battaglie giudiziarie sulla compagine azionaria, i sindacati hanno infatti firmato a febbraio un accordo di partecipazione azionaria che finora, afferma la Cisl, si è rivelato un successo. A ognuno degli ottocento dipendenti italiani della Gucci sono andate 38 azioni per un controvalore di circa 7 milioni di lire. I lavoratori ci hanno guadagnato, perché le azioni sono passate da un valore di 64 dollari ciascuna a 100 dollari, e avranno anche un loro rappresentante nell’assemblea dei soci. Sergio Betti, segretario della Cisl Toscana, propone di estendere questo modello alle banche e parte all’attacco della roccaforte rossa del Monte dei Paschi di Siena «dove i lavoratori possiedono il 2% delle azioni, ma non decidono nulla», al contrario di quanto accadrebbe alla Gucci. Per facilitare l’avvento della share economy caldeggiata anche dal governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, un gruppo di esperti composto da Guido Baglioni (antesignano della materia), Maurizio Castro (direttore delle risorse umane della Zanussi) e Michele Figurati (ex Fiat e Federmeccanica) hanno preparato una proposta di legge che prevede incentivi per lavoratori e imprese che sottoscrivano accordi di partecipazione: esenzione degli oneri contributivi e gratuità fiscale e contributiva del trasferimento delle azioni ai lavoratori. Reazioni? «Ci sono troppe questioni aperte - dice il vicesegretario della Cgil, Guglielmo Epifani - e manca un clima di dialogo sereno». La partecipazione, insomma, continua a dividere il sindacato.
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Enr. Ma.
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