 |
 |
 |
ECONOMIA E FINANZA
|
Pag. 27
|
FALLIMENTO ITALCASE - L’affitto valorizza il patrimonio. Il passivo a 800 miliardi Bagaglino parla francese Per due anni sarà gestito dal gruppo Pierre & Vacances
|
 |
|
 |
|
BRESCIA - È stata una corsa contro il tempo. L’obiettivo era, innanzitutto, quello di salvare una stagione invernale alle porte e, in secondo luogo, quello di pensare ad una gestione che sapesse valorizzare un marchio conosciuto e di grande impatto come «Bagaglino». E così quando lunedì sera Enrico Broli, curatore del fallimento del gruppo Italcase-Bertelli, ha potuto sottoscrivere il contratto di affitto, ha avuto la consapevolezza di avere tagliato un traguardo importante. A gestire il Bagaglino e tutti gli immobili che ad esso fanno riferimento sarà il gruppo francese «Pierre & Vacances», uno dei colossi europei del tempo libero. Un marchio che è una sicurezza di affidabilità e di capacità imprenditoriale. L’offerta è stata giudicata la migliore e la più idonea, tra le cinque arrivate, dal pool che segue la procedura: l’intera sezione fallimentare presso il Tribunale presieduta da Antonio Cumin - con lui i giudici delegati Gianluigi Canali e Gianni Sabbadini - e, naturalmente, il dottor Broli. Un successo per la curatela che si era posta insieme l’obiettivo di valorizzare economicamente i cespiti, in particolare l’attività turistica del Bagaglino, e quella di salvaguardare i diritti dei creditori. Con l’intesa - per l’affitto è stato stabilito un canone annuo di dieci miliardi - Enrico Broli ha ottenuto un duplice risultato. Ha evitato che l’attività turistica si fermasse, creando effetti negativi per il patrimonio e, dunque, per i creditori. Del resto il contratto d’affitto non lega le mani al curatore, non essendoci possibilità di prelazione: a partire dal giugno del 2003, Enrico Broli avvierà la procedura per la vendita in asta del patrimonio immobiliare gestito dal Bagaglino e che fa riferimento ad una serie di società. Un passaggio al quale Pierre & Vacances può decidere di partecipare al pari di altri imprenditori o gruppi interessati. In asta, tra gli altri, ville e appartamenti in Costa Smeralda e a Stintino. In dettaglio le attività gestite dal Bagaglino erano localizzate a Madonna di Campiglio (Hotel Posta, Hotel Caturani, Hotel Des Alpes 2, Hotel Sport Campiglio), a Venezia (Villa Laguna, Ville del Lido), a Porto Cervo (Hotel Le Palme, Ginepri Multiproprietà, Magnolie multiproprietà, Hotel Fenicotteri), a Stintino (complesso residenziale). La riapertura degli uffici del Bagaglino nella bellissima Villa Alba di Gardone Riviera rappresenta uno snodo importante, dentro quello che, a tutti gli effetti, è il maggiore fallimento bresciano di tutti i tempi. Ad arrivare al capolinea sono state le 19 società che costituivano un gruppo attivo nel settore delle costruzioni, degli immobili e del tursmo, creato in un ventennio da Mario Bertelli, anche se i fallimenti dichiarati sono stati 12 perchè sette società erano state incorporate dalla Country Village alcuni mesi prima del fallimento. Ricordiamole: Cala Del Faro, Italcomponenti, Italcase Group, Italcase Bertelli costruzioni, Country Village, Momis, Grandi Alberghi delle Alpi, Euroservice, Catturani, Hotel Posta, Italcase Servizi, Italcase Finanziaria, Eco-Eurocostruzioni, Fin Service, Bagaglino Hotels, Country Holding, Bagaglino House, I Limoni, I Giardini di Porto Cervo. Un gruppo complesso e articolato, che ha attraversato anche fasi di ristrutturazione - nell’ultima fase le funzioni di holding erano state assunte dalla Country Village, la spa che sta realizzando il villaggio di Stintino - ma che al suo apice faceva capo alla Italcase Group. Il Gruppo di Bedizzole, dopo una fase di crescita esponenziale ha cominciato ad incontrare una serie di difficoltà soprattutto di carattere finanziario. Una spirale dalla quale il gruppo non è più stato in grado di riprendersi, nonostante una dotazione patrimoniale di grande valore. Poi, dopo una serie di tentativi di riassetto e di rilancio (con apertura a nuovi partner) il tracollo. Lucio Dall’Angelo
|
|
|
 |
|