L´imprenditore barlettano dei supermercati è gradito alle banche. Ma i sindacati presentano una relazione in Tribunale Gruppo Tarantini, è ancora guerra arriva il no dei lavoratori alla Sidis
DAVIDE CARLUCCI
Le banche lo vogliono, i dipendenti dei supermercati Tarantini no. Paride Tatò, l´imprenditore barlettano del gruppo Sidis, non ha ancora ricevuto l´investitura formale per l´acquisizione della rete barese dei punti commerciali ex CediPuglia. Ma già incontra le resistenze dei sindacati. Ieri mattina un centinaio di lavoratori della rete di supermercati ha manifestato, in tribunale, la propria contrarietà all´ipotesi sulla quale si è pronunciata l´assemblea dei soci della Silmart, la società che gestisce i supermarket. Così, mentre i tre commissari liquidatori, Giuseppe Gentile, Vito Nanna e Pasquale Ronco, depositavano gli atti perché fossero valutati da Francesco Cassano, il giudice delegato al concordato preventivo, i dipendenti chiedevano a gran voce di bloccare l´intesa. Le perplessità riguardano il modo di gestire i rapporti con i lavoratori da parte di Tatò. «Non vorremmo doverci ritrovare, in futuro, con gli stessi problemi di oggi - dice un lavoratore - per fortuna, però, il giudice ci ha detto che non c´è alcuna decisione definitivamente avallata». E così tornano in pista gli altri imprenditori che hanno presentato, in passato, l´offerta. In primo luogo Giovanni Pomarico, il titolare della tranese Megamark, alleato della Disal, società creata ad hoc dalla Conad. «Non c´è niente di ufficiale, ma se dopo otto mesi venissimo a scoprire che la preferenza è per Tatò non saremmo proprio allegri» confessa Teresa Armenise, responsabile della profumeria Tarantini di via Caccuri, delegata Cgil. È la posizione ufficiale del sindacato, visto che anche Gaetano Morgese, responsabile regionale del settore, dice che «avremmo preferito una società con maggiore spessore, qualcuno che davvero sia in grado di garantire i livelli occupazionali». È la posizione anche delle altre sigle, compresa l´Ugl, l´unione generale del lavoro: Antonio Monaco, segretario provinciale della categoria cita «le numerose vertenze che ci hanno contrapposto, in passato, a Tatò: i contenziosi riguardavano sempre la mancata applicazione del contratto nazionale di lavoro». E anche la Cisl ha chiesto di incontrare il commissario giudiziale Giuseppe Trisorio Liuzzi, per avere delucidazioni. Quelle di Tatò e di Pomarico non sono le uniche offerte: in corsa sono anche Gs, Carrefour e un gruppo di Novara, la Eurospin. Le ultime indicazioni, sia da parte dei soci sia da parte delle banche, sembravano orientate verso l´imprenditore barlettano, proprietario della catena Sidis. Tatò s´è impegnato a prendere in affitto i supermercati per poi acquistarli dopo sei anni. Megamark avrebbe fatto un´offerta economicamente inferiore ma con la promessa di comprare dopo sei mesi. L´ultima parola spetta, in realtà, alle banche. Gli istituti di credito hanno verbalmente detto sì alla richiesta di rinunciare alle fideiussioni. Ma non lo hanno fatto ufficialmente: non hanno presentato, cioè, alcuna rinuncia formale. E anche questo è un elemento di grande incertezza. Insomma, tutto rimane ancora in bilico. «Circolano troppe voci - dice un lavoratore - qualcuno ci dia una certezza». È un po´ lo stato d´animo dei centosettanta dipendenti della catena Tarantini, impiegati negli undici punti di vendita in provincia di Bari. «Le nostre titubanze, oggi, le abbiamo rese note - continua Armenise - ma perché non hanno consentito ad altri possibili acquirenti molto più solidi, come la Conad, di rilanciare la loro offerta come Tatò?». Un lavoratore iscritto alla Cisl, invece, avrebbe preferito che a vincere la competizione fosse Carrefour. E il paradosso è proprio questo: che i dipendenti di una catena di supermercati pugliese si sentono molto più sicuri se la loro sorte dipende, anziché da un imprenditore pugliese, da un colosso forestiero - non importa se italiano o straniero - della grande distribuzione.
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