9/5/2003 ore: 12:03
Bastianello punta su iper e duty free
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Bastianello punta su iper e duty free PAOLO POSSAMAI Raddoppio della rete di negozi in franchising, crescita del 3540% per il network di harddiscount, raddoppio degli ipermercati, sviluppo attorno al 15% per i supermercati. La somma dovrebbe implicare un aumento dei ricavi nell’ordine del 2030% nel prossimo triennio, in capo a investimenti per un miliardo di euro. Arturo Bastianello, amministratore delegato di Gruppo Pam e consigliere della finanziaria di controllo chiamata Gecos, così come Salvatore Dina, consigliere delegato di Gruppo Pam, non sono affatto ascrivibili alla schiera di coloro che lasciano correre le parole. Chiamano sempre in causa il lavoro realizzato per dare senso e credibilità al futuro. Che prediligano un’attitudine low profile lo testimonia, una volta di più, l’acquisizione messa a segno nel luglio dello scorso anno assieme a Giuseppe Stefanel. Nel più assoluto silenzio Gecos e Stefanel hanno comprato Nuance, il maggiore retailer aeroportuale del mondo. I fatti più recenti sui quali Arturo Bastianello appoggia il piano di sviluppo di Gecos consistono nei dati di bilancio 2002. L’amministratore delegato spiega che il Gruppo Pam lo scorso anno è cresciuto del 4% in termini di fatturato (2,2 miliardi nel 2001), del 23% quanto all’Ebitda (86,7 milioni di euro nel 2001), del 59% quanto all’Ebit (32,3 milioni nel 2001). "A noi è andata bene – dice Bastianello – ma in genere il mercato è stato molto difficile, come lo è in questo avvio del 2003. Noi non abbiamo problemi, però, a reggere la competizione". Eccettuando i casi a se stanti chiamati Coop e Conad, il gruppo veneziano fondato nel 1958 dalle famiglie Bastianello, Dina e Giol rimane il maggiore operatore italiano nel settore della distribuzione organizzata. Pam è chiamato a confrontarsi con un mercato sempre più egemonizzato dai grandi gruppi europei, e francesi in particolare, come Carrefour e Auchan. Nel forte processo di concentrazioni in atto, quale futuro riserva per sé il gruppo Pam? "Siamo determinati a restare autonomi – risponde Bastianello – procederemo da soli, puntando a nuove acquisizioni. E’ però da considerare che è rimasto molto poco di qualità da aggregare, per cui abbiamo pianificato un importante programma di sviluppo per linee interne. In forza di questo piano quanto agli harddiscount, per esempio, con il nostro marchio In’s siamo convinti che resteremo fra i 34 operatori che sopravviveranno al dimezzamento del numero dei competitors in atto. Dal 2004 apriremo 4050 nuovi In’s ogni anno". Per quanto riguarda gli ipermercati Panorama, al cui restyling ha collaborato Oliviero Toscani, il progetto di maggior impegno riguarda il centro commerciale di Lunghezza sulla direttrice RomaL’Aquila. La concessione è arrivata nei giorni scorsi, i programmi prevedono un investimento di circa 230 milioni di euro per realizzare il centro commerciale più grande d’Italia (120mila metri quadrati coperti). Tra le attività del gruppo rientra anche una jointventure con il colosso francese Pathé per attrezzare una serie di multisale cinematografiche, alcune delle quali opereranno nei maggiori poli commerciali gestiti da Panorama. Dentro a Gecos stanno partecipazioni in UniCredit, banca Antonveneta, Save, Metis, il Gazzettino e tante altre minori. Tito Bastianello, padre di Arturo (40 anni a luglio), è fra i pochissimi investitori privati a sedere da molti anni a Trieste nel comitato esecutivo di Generali. Fra tutte le partecipazioni spicca però il 50% di Nuance Group, acquisito fiftyfifty con Giuseppe Stefanel dal fallimento di SwissAir. "Siamo molto soddisfatti di questa operazione – dice Bastianello – che ha grandi opportunità di crescita, dato che stimiamo di incrementare i ricavi del 1520% all’anno". Volendo assumere una pietra di paragone, può essere ricordato che il principale concorrente di Nuance è un’espressione del gruppo Arnault quale Dfs. Bastianello anticipa che Nuance ha chiuso il 2002 in linea con l’esercizio precedente "nonostante il management per 5 mesi sia stato lasciato pressoché abbandonato a se stesso per il tracollo della capogruppo SwissAir". Nel 2001 Nuance aveva registrato ricavi per 1,179 miliardi di euro, un Ebitda di 65 milioni e un Ebit di 28 milioni di euro. Sotto la gestione del ceo Peter Petersen, Nuance lo scorso anno ha avuto un risultato netto, normalizzato da aggiustamenti di bilancio relativi all’acquisizione da SwissAir, di 14,5 milioni di franchi svizzeri. Per il periodo di competenza agostodicembre 2002, l’impatto di Nuance sui conti di Gecos ha prodotto un risultato netto di 6,7 milioni di euro. Le relazioni fra Nuance e Gecos potrebbero non essere in futuro solo di natura contabile. Bastianello sta valutando di assegnare in franchising a Nuance i marchi della ristorazione di Gecos, dando loro quindi la chance di affermarsi in molti dei principali scali aeroportuali del mondo.
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