Bergamo, il Comune vende le sue farmacie alle coop
Lombardia venerdì 27 giugno 2003
L’asta risolta sul filo di lana: l’amministrazione incasserà oltre 3 milioni e mezzo di euro
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Bergamo, il Comune vende le sue farmacie alle coop
Confermato il personale in servizio. Previsto un piano di potenziamento: la nuova gestione conta di investire 325 mila euro entro due anni
BERGAMO - Nella città governata dal Polo il controllo della società che gestisce le due farmacie comunali passa alle cooperative rosse. Scherzi del destino, si dirà, ma nell'asta indetta dall'amministrazione guidata dal sindaco Cesare Veneziani la coppia composta da Pharmacoop e Coop Lombardia ha battuto, seppure sul filo di lana (95 contro 93 punti), il tandem formato da due società straniere, Pharmacity e Aksia Group. Per assicurarsi l'80 per cento delle azioni dell'Azienda Farmaceutica Municipale (Afm), cui fanno capo le farmacie di via Verdi e di via Carducci, le due cooperative vincitrici sborseranno 3 milioni e 536 mila euro (oltre al valore dei medicinali e dei presidi sanitari ora in magazzino). A far la differenza a vantaggio di Pharmacoop e Coop Lombardia sembra sia stato, oltre all'offerta economica, il progetto di crescita strategica. Nelle previsioni, infatti, le due ex farmacie comunali dovrebbero garantire già dal 2004 un utile in crescita dell'1,5 per cento. Il personale oggi in servizio sarà confermato, ma si prevede un potenziamento la cui prima tappa sarà l'applicazione generalizzata di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Le coop contano di investire, entro due anni, 325 mila euro. Per le casse di Palazzo Frizzoni la vendita dell'80 per cento della Afm è una vitale boccata di ossigeno. Anzi, rispetto alle stime iniziali, l'assessore al Bilancio, Franco Tentorio, può dirsi soddisfatto perché l'operazione ha consentito di incassare oltre 500 mila euro più del previsto. Il Comune mantenendo una quota del 20 per cento si è comunque garantito la possibilità di controllare dal di dentro il rispetto degli impegni presi in sede di gara. E la vittoria delle due coop, pur se politicamente può essere considerata un fatto curioso, ha comunque scongiurato il pericolo da più parti temuto, quello di un arrivo di società straniere (come è avvenuto per esempio a Cremona, dove le farmacie sono gestite da un gruppo tedesco) sul «mercato» bergamasco.
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C. Zap.
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 Lombardia
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