29/7/2002 ore: 9:38

Blitz delle tessere sindacali: paga l´ufficiale dei carabinieri

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DOMENICA, 28 LUGLIO 2002
 
Pagina 5 - Interni
 
 
Il comando dell´Arma lo rimuove dopo le proteste del sindacato
 
Blitz delle tessere sindacali paga l´ufficiale dei carabinieri
 
Duro Pisanu dopo l´intervento alla Frau di Tolentino: "Azione improvvida, deplorevole, ingiustificabile" Epifani, Cgil: "Atti illegali, palazzo Chigi spieghi"
Inchiesta lampo: "Nessuna disposizione a livello centrale, iniziativa locale"
 
LUISA GRION

ROMA - Chi ha mandato i carabinieri di Macerata a chiedere nelle aziende in sciopero numeri e nomi degli iscritti al sindacato? E a quale scopo? Sulla questione, che ha interessato diverse fabbriche della zona (la Poltrone Frau, la Nazareno Gabrielli e almeno un altro paio di stabilimenti), l´Arma dei carabinieri ha avviato una rapida inchiesta che si è conclusa ieri sera con la rimozione del comandante della compagnia carabinieri di Tolentino. Il ministro dell´Interno Beppe Pisanu aveva dato mandato al prefetto di Macerata di accertare i fatti e già nel pomeriggio aveva annunciato come l´atto fosse nato «da una improvvida, deplorevole e ingiustificabile iniziativa del comando della compagnia dei carabinieri» locale «per la quale erano in corso accertamenti». Poco dopo la nota del comando generale dell´Arma: «Sono stati riscontrati profili di responsabilità nel suo operato» si legge nella nota. In pratica avrebbe deciso tutto di testa sua, il giovane ufficiale di 27 anni. E allora via, rimosso.
Tutto i responsabili dei dicasteri e delle istituzioni interessate al caso «schedature» d´altra parte avevano tenuto a precisare fin dall´inizio che dietro tale operazione non vi era alcuna loro indicazione. Il Lavoro (che aveva chiesto di conoscere il numero, ma non i nomi, dei partecipanti agli scioperi regionali organizzati dalla Cgil) e la Giustizia escludevano di aver inviato direttive. Altrettanto avevano fatto i carabinieri del Ros puntualizzando che la richiesta degli elenchi è contraria alla legge.
Dunque tutte le versioni lasciavano pensare ad «un incidente». Tesi che la rimozione del comandante ha confermato. Ma la spiegazione non convince del tutto i sindacati (Cgil, ma anche Cisl) che vedono dietro la «schedatura» il frutto di un clima loro sfavorevole. «Gli interventi fatti in quelle aziende sono illeciti e dal punto di vista politico gravemente inopportuni - aveva commentato Guglielmo Epifani numero due della Cgil - Deve essere fatta chiarezza e ci deve pensare Palazzo Chigi assumendosi le responsabilità del caso. Se l´obiettivo era di schedare i lavoratori siamo davanti ad una intimidazione verso chi si iscrive al sindacato e aderisce ad uno sciopero. Atto inammissibile perché lede i diritti di associazione e di protesta. Se il riferimento è ad indagini antiterrorismo il fatto è ancora più grave perché si vorrebbe dimostrare che vi è un legame fra l´adesione ad un sindacato, la partecipazione ad uno sciopero e l´attività terroristica».
Di fatto alcuni dubbi sulle responsabilità sembra che restino. Anche perché pare che i carabinieri che si sono presentati nei quattro stabilimenti abbiano fatto riferimento ad una «disposizione generale». Ne parla il senatore diessino Guido Calvi che sulle «schedature» ha avviato una interrogazione parlamentare: «Se sommiamo i fatti di Macerata alla richiesta del ministro Castelli di conoscere il nome dei magistrati che hanno scioperato ne viene fuori l´immagine di un governo che lancia intimidazioni a chi protesta. Mi par di tornare alle schedature della Fiat negli anni Cinquanta». Nel maceratese, dunque, non tutti sono convinti che la questione sia chiusa. Il deputato diessino Valerio Calzolaio fa notare come «un foglio rilasciato dai carabinieri alla azienda Frau parli di monitoraggio nazionale». Il responsabile provinciale Cgil Aldo Benfatto fa sapere che la zona ha una netta prevalenza del suo sindacato, tanto che per sabato prossimo vi arriverà Cofferati: «Dovesse esservi sotto un´iniziativa personale è chiaro che a determinarla è stato il clima di intimidazione nazionale». Per martedì a Tolentino è prevista sul tema una manifestazione pubblica.

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