19/4/2006 ore: 11:12

Bologna. Sciopero storico alla Feltrinelli

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    mercoled? 19 aprile 2006

    Pagina V - Cronaca

    CONTRATTI
      Sabato 22 aprile quattro ore di agitazione contro l’azienda
        Sciopero storico alla Feltrinelli
        ?Non venite a comprare i libri?

        di Luciana Cavina
          Sabato 22, prego, astenersi dagli acquisti nelle librerie Feltrinelli della citt?. ? quanto chiedono i lavoratori della storica catena fondata da Giangiacomo Feltrinelli. Per solidariet? alla vertenza che stanno portando avanti i dipendenti a livello nazionale, e per sostenere, insieme a loro, un’idea di libreria distante dall’?omologazione imposta dalla grande distribuzione?. Sabato, dunque, ? indetto uno sciopero di 4 ore a fine turno e un presidio in piazza Ravegnana a partire dalla 16.30.

          Intanto, nel corso della giornata, saranno distribuiti volantini in cui si cerca di sensibilizzare la clientela e chiunque potrebbe sentirsi utente di una libreria: dal piccolo editore che fatica a vedere i propri volumi sullo scaffale, allo scrittore o aspirante tale. Sciopero a fine turno significa che ogni lavoratore incrocer? le braccia nelle ultime ore del suo turno lavorativo, e, se l’adesione sar? massiccia, ? possibile che i negozi (in Piazza Ravegnana, via Zamboni, piazza Galvani, via dei Mille, Ugo Bassi e nel centro commerciale di Casalecchio) nel pomeriggio, saranno costretti ad abbassare le saracinesche.

          ? la prima volta in assoluto che i lavoratori scioperano contro l’azienda. La protesta, sostenuta da tutte le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil, avviene su due fronti: ?c’? un fronte interno — spiega Enrico Ragazzi, delegato sindacale della Filcams-Cgil — che riguarda il rinnovo del contratto integrativo, scaduto da un anno, e c’? quello che investe il nostro rapporto con il mondo culturale. Da qualche tempo — precisa — l’azienda tende a sminuire la professionalit? degli impiegati e ad imporre una standardizzazione dei processi di distribuzione che va a minare la qualit? stessa del servizio. Anche il catalogo dei libri in vendita rischia di impoverirsi parecchio. In realt? — rileva Ragazzi — noi difendiamo il marchio dell’azienda?. Se anche le Feltrinelli, ragiona in sostanza il sindacalista, cominciassero a comportarsi come un qualsiasi centro commerciale, ?senza servizio di qualit? al cliente? e con gli stessi titoli a disposizione, ?perch? un cliente dovrebbe scegliere noi anzich? qualsiasi altro marchio??. A quanto pare, dunque, un cambio di poltrone nello staff dirigenziale della casa editrice — ?con personalit? legate alla grande distribuzione?, dicono i sindacati — ha impresso una brusca inversione di rotta alle politiche aziendali. Anche l’orientamento politico, da sempre considerato vicino alla sinistra, sembra aver subito un ridimensionamento. ?Le trattative sul contratto — fa sapere infatti Roberto Bosi, delegato del negozio sotto le Due Torri — sono finite con un muro contro muro. I dirigenti, insomma, hanno deciso di servirsi degli strumenti di precarizzazione del lavoro consentiti dalla legge 30, creando addirittura forti disparit? tra i nuovi e i vecchi impiegati. Una situazione inaccettabile?.

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