Brescia. Farmacie comunali, più qualità
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 Giovedì 25 luglio 2002
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CRONACA
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Dibattito organizzato dallo Sdi: «Nessuna svendita, la privatizzazione porta solo benefici» Farmacie comunali, più qualità
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Daniela Zorat
«Cambiano i tempi, cambiano le farmacie comunali». Di questo si è discusso ieri sera nel corso di un incontro organizzato dallo SDI di Brescia al quale hanno partecipato, in un'affollata sala del museo Ken Damy di corsetto sant'Agata, Mafalda Gritti, segretaria comunale del partito socialista democreatico, Salvatore Libra, vicepresidenente della commissione bilancio e Michele De Tavonatti, presidente della Farcom spa. Si è parlato quindi di privatizzazione del servizio di gestione delle farmacie comunali. «Abbiamo pensato di scendere in campo - ha dichiarato Mafalda Gritti in apertura della serata- contro il tentativo di strumentalizzazione pubblica portato avanti dalla destra su questo tema. A Brescia vengono contestate scelte simili prese in comuni gestiti dal centro-destra, come Milano». A Salvatore Libra è spettato il compito di illustrare i diversi passaggi che hanno portato alla decisone dell'Amministrazione comunale di Brescia di «dismissione delle farmacie comunali, una scelta maturata nella maggior trasparenza possibile - ha dichiarato il vicepresidente della commissione bilancio - partita nel 1999 quando la liberalizzazione del mercato farmaceutico ha dato la possibilità di uscire dalla gestione economica per passare alla gestione da parte di una società con capitale maggioritario del Comune prima, e anche minoritario poi». Per questo nacque nel 1999 Farcomn e per questo nel 2002 si è maturata la decisone del passaggio patrimoniale, con il 20 % della società che rimane in capo al Comune e l' 80% ceduto ai privati tramite un bando di concorso europeo. Ma cosa cambierà per il cittadino? A questa domanda ha risposto il presidente di Farcom, Michele De Tavonatti. «In seguito a questa operazione per i bresciani arriveranno indubbiamente dei benefici. Innanzitutto nelle 12 farmacie comunali, tutte ubicate in zone periferiche della città, un giorno alla settimana il cittadino potrà pesarsi e misurarsi la pressione gratuitamente. Inoltre quattro farmacie rimarranno aperte il sabato mattina. In più sarà potenziata la farmacia di Folzano, la più piccola e disagiata delle 12. Farcom ha infatti deciso di acquistare dei locali per una nuova sede». A garantire la stessa qualità di servizi prestati fino ad oggi, secondo De Tavonatti, sono stati siglati un contratto di servizio e una carta dei servizi. «Non si può certo dire che il comune stia svendendo le farmacie comunali. Presidente del consiglio d'amministrazione e dei sindaci revisori saranno infatti di nomina comunale. Questa è una operazione molto tecnica che si presta ad essere mistificata». Tra i presenti in sala, oltre agli esponenti dello SDI cittadino, come il segretario provinciale Dionigi Guindani, l'assessore Cesare Meini e il consigliere comunale Roberta Morelli, anche il sindaco Paolo Corsini che ha preso brevemente la parola: «Va sfatata la leggenda metropolitana che parla di esproprio delle farmacie comunali- ha dichiarato il primo cittadino - La privatizzazione è l'esatto contrario. Il Comune di Brescia non ha bisogno di fare cassa, ma intende modernizzare il sistema e migliorare il servizio».
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