15/7/2010 ore: 10:06

Brunetta: “Spendiamo 4 miliardi all’anno per le auto blu”

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Ecco la (cattiva) notizia del giorno scodellata dall’inarrestabile ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: il problema italiano non sono solo le auto blu, ma le auto blu-blu. Per precisa volontà ministeriale, la nuova classificazione diventerà presto patrimonio dei colletti bianchi nella quotidiana lotta allo spreco: occhi puntati su 7-10 mila veicoli blu-blu, ovvero mezzi di rappresentanza politico-istituzionale che costano ognuna la bellezza di 142 mila euro l’anno, seguiti da 18-20 mila auto blu basic, con autista a disposizione dei soli dirigenti (82 mila euro), cui si sommano 60-65 mila auto grigie senza autista, per attività operative (18 mila euro).
Con apposita conferenza stampa, ieri il ministro ha detto una cosa già predetta mesi fa, cioè che il parco auto dello Stato ammonta a circa 90 mila pezzi, e che l’indagine da lui avviata per stanare il roboante spreco di denaro dei contribuenti ha confermato in pieno le sue intuizioni. Di più è difficile dire, perché purtroppo solo il 50 per cento del sistema è stato monitorato: il Formez, incaricato di compiere l’analisi, ha dovuto prender atto di una certa riluttanza degli enti pubblici a conferire i dati richiesti. A partire dal Quirinale, che però ha dato ampie rassicurazioni di partecipare presto al censimento, come ha voluto precisare il ministro. Andando così, un tanto al chilometro, Brunetta ha stimato un costo complessivo del parco auto di oltre 4 miliardi di euro l’an - no, specificando che si potrebbe risparmiare la metà. “Quando vedo 60 mila persone utilizzate per portare in giro politici e burocrati mi disturba un po’, preferirei producessero beni e servizi per i cittadini” ha sorriso il ministro. Ma anche togliendo le auto, resterebbe da pagare lo stipendio ai 60 mila, e ciao risparmio. Caso diverso se si volesse licenziarli e sostituirli con service privati a costi ribassati. Carlo Podda, del sindacato Funzione Pubblica Cgil, non è entusiasta: “Occorre abbattere gli sprechi, è chiaro. Però basta coi proclami, i risultati dopo due anni di governo stanno a zero”. E la caccia ai fannulloni tramite registro delle assenze? “Un miglioramento s’è visto, ma a prezzo di un netto peggioramento su un fronte serissimo come la legge 104. I casi più eclatanti sono andati in tivù. La realtà è che è impossibile assistere un parente disabile a causa di restrizioni e burocrazie spaventose ”.
Eppure stavolta la lista motoristica punta il dito su precisi capitoli di spesa. Del costo complessivo di 4 miliardi, uno serve per consumi, assicurazione, manutenzione e noleggi entre gli altri tre vanno spesi per gli addetti al parco auto (precisamente due miliardi per gli autisti e un miliardo per altri costi). In media i ministeri dispongono di 190 veicoli ciascuno tra auto blu e grigie, le dotazioni più numerose sono agli Interni e alla Giustizia, mentre i Comuni capoluogo ne hanno in media 82 e le vituperate province solo 59. Nel complesso un sacco di soldi che hanno fatto brillare gli occhi del ministro: “Con 4 miliardi l’anno – ha commentato Brunetta – si potrebbero anche rinnovare i contratti del pubblico impiego”.
E qui perfino il posato Podda ha una reazione scomposta: “Questa non si può sentire. Prima è stata messa a bilancio una voce inesistente, cioè il taglio a ipotetici aumenti di stipendio nella pubblica amministrazione. Come se io dicessi: siccome l’anno prossimo non mi compro la macchina, risparmio. Servivano scelte strutturali. Si parlò di un taglio netto alle collaborazioni facili, ma non ho visto risultati. Poi Brunetta promise la centrale unica per gli acquisti, e nulla. Con le dovute cautele, può aver senso anche la sinergia tra Inps, Inpdap e Inail. Ognuno di questi capitoli varrebbe un risparmio da un miliardo di euro: perché non si fa? Noi siamo qui pronti, la verità è che sentiamo solo chiacchiere e promesse”. Intanto il ministro Brunetta se ne va dalla conferenza stampa dando appuntamento al prossimo resoconto aggiornato, per fine mese. Chissà se arriverà in auto blu-blu: ne ha sette a disposizione. Ma basta coi privilegi: Brunetta ha invitato i colleghi a fare un uso più moderato dei lampeggianti e proposto di
iscrivere nel registro anche le auto pubbliche così da evitare problemi ai comuni cittadini che dovessero avere un incidente con mezzi di Stato.

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