Martedì 16 Gennaio 2001 norme e tributi Infortuni domestici: Scade il 31 marzo il versamento all’Istituto dell’importo di 25mila lire per circa sei milioni di persone. Casalinghe alla prova della polizza Inail. Il risarcimento scatterà con una percentuale minima di inabilità del 33% ROMA Per le casalinghe è in arrivo la polizza contro gli infortuni che rischia però di avere una portata notevolmente inferiore rispetto a quanto pronosticato. Una portata ridotta non per l’incasso totale che, una volta pagato da circa sei milioni di persone il premio di 25mila lire annuo entro il 31 marzo, obbligatoriamente andrà a rimpinguare solo le casse dell’Inail ma soprattutto per la difficoltà con cui si riuscirà ad avere una rendita.
Infatti, solo chi — tra i 18 e i 65 anni — avrà riconosciuta una percentuale d’invalidità superiore al 33% avrà diritto a una rendita, sempreché l’attività di lavoro sia svolta solo ed esclusivamente tra le mura di casa. Al massimo nel corridoio o in terrazza.
Il risarcimento, invece, non verrà garantito se l’infortunio avviene mentre si va a fare la spesa, o mentre si accompagnano i figli a scuola: tutte attività ricollegabili al "lavoro" di casalinga e che però non hanno riscontri sia nella legge 493/99 sia nei due decreti attuativi del ministero del Lavoro del 15 settembre scorso. Inoltre il risarcimento verrà negato in caso di morte della casalinga o, per l’esattezza, di «chiunque svolga in via esclusiva attività di lavoro in ambito domestico».
In realtà, secondo la legge 493/99, il risarcimento in caso di morte non è completamente escluso. Infatti il ministero del Lavoro, sentito il parere del comitato amministratore del Fondo, può accertare — se l’equilibrio finanziario ed economico del Fondo lo permette — l’inclusione dei casi di infortunio mortale e, nel caso, adottare con proprio decreto i provvedimenti necessari. «Visto che da questa operazione — spiegano dal Codacons, l’associazione dei consumatori che proprio ieri si è vista respingere dal Tar Lazio la richiesta di sospensione dell’assicurazione — entreranno nelle casse dell’Inail più di 180 miliardi, non capiamo perché già dal primo anno non è stato inserito anche il caso di morte nel risarcimento della polizza».
Un ricorso, quello del Codacons, che punta soprattutto a creare un’equiparazione di trattamento tra lavoratori. «Non si capisce perché — continuano al Codacons — il decreto del Lavoro precisa che il grado di invalidità permanente minima per le casalinghe sia del 33%, esattamente il triplo del limite previsto per un altro lavoratore».
Dopo la bocciatura di ieri da parte del Tar Lazio, intanto, il Codacons attende di sapere le motivazioni che hanno spinto i giudici amministrativi a negare la sospensiva e si preparano per l’udienza nel merito.
Dal punto di vista meramente normativo, comunque, le casalinghe adesso potranno contare sull’assicurazione contro gli infortuni domestici pagando un premio di 25mila lire l’anno. L’obbligo assicurativo, quindi, entra fra le mura domestiche e a usufruirne saranno anche le coppie di fatto, le unioni omosessuali e tutti i nuclei familiari composti anche da una sola persona.
I premi pagati dalle casalinghe vanno nelle casse del fondo autonomo speciale presso l’Inail (si veda «Il Sole 24-Ore» del 9 gennaio scorso) che verrà alimentato dai premi assicurativi a carico dei soggetti obbligati e da quelli versati dallo Stato (solo per chi è titolare di un reddito proprio non superiore a nove milioni di lire all’anno e appartiene a nuclei familiari il cui reddito complessivo lordo non superi i 18 milioni). In base ai dati sulla distribuzione delle famiglie per classi di reddito (fonte Banca d’Italia per il 1991) l’onere a carico dello Stato è stimato in 42 miliardi all’anno.
L’entità della polizza e i limiti reddituali, comunque, possono essere modificati dal ministro del Lavoro (di concerto con il ministro del Tesoro e sentito il parere del Comitato amministratore del Fondo) allo scopo di assicurare l’equilibrio economico e finanziario del Fondo stesso.
All’Inail, infine, si preparano a una pre-iscrizione entro il 31 gennaio (tramite il 186, il numero verde 16484, oppure compilando il modulo disponibile sul sito www.inail.it) delle persone che saranno obbligate a pagare la polizza contro gli infortuni domestici.
Marcello Frisone
|