24/2/2010 ore: 11:35

Cassintegrati anche gli impiegati Fiat Epifani all´azienda: "No ai dividendi"

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TORINO - Cassa integrazione per gli impiegati di Mirafiori. Dopo le tute blu la crisi colpisce nuovamente i colletti bianchi. Il blocco è previsto per due settimane: dal 22 al 28 marzo e dal 5 all´11 aprile. In mezzo scatterà il ponte di Pasqua. Nella settimana di marzo gli impiegati lasciati a casa saranno 1.200 e raddoppieranno nella settimana di aprile. Cassa anche alla Powertrain, le ex officine meccaniche del polo torinese: 400 la prima settimana, 800 la seconda.
Aprile sarà probabilmente il mese in cui si avvertirà maggiormente l´effetto dell´abolizione degli incentivi. Come segnalavano ieri gli analisti, «è chiaro che anche a febbraio come a marzo il segno del mercato dell´auto sarà ancora positivo. Sulle consegne ai clienti prosegue infatti l´effetto degli incentivi 2009. Ma da aprile le consegne saranno l´effetto degli ordini fatti senza incentivi e saranno dimezzate, intorno ai 100 mila pezzi al mese rispetto ai 200 mila dello scorso anno». Così il mercato italiano scenderà da 2.150.000 a 1.800.000 auto nell´anno. Un risultato che avrebbe potuto essere ancora peggiore se si togliessero dal conto le 200-250.000 auto che si stimano effetto degli incentivi dello scorso anno. Questo significa che oggi il mercato italiano ha un trend da 1,5-1,6 milioni di auto all´anno con una perdita secca sul tendenziale del 2009 (2,4 milioni) di 800 mila vetture.
In un quadro di mercato calante e di cassa integrazione diffusa, continua a far discutere la scelta del Lingotto di pagare il dividendo agli azionisti: «Quando c´è crisi non si pagano i dividendi», ha affermato ieri il leader della Cgil, Guglielmo Epifani aggiungendo che «l´atteggiamento del governo rischia di farci perdere tempo. Se per Termini Imerese ci sono le proposte, bisognerebbe affrontarle subito, non rimandare il confronto». Che in quelle proposte ci siano molti bluff lo conferma indirettamente la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia quando dice che in Sicilia «il vero problema è il reimpiego delle persone con iniziative reali e di mercato». Anche se aggiunge che «tra le proposte ci sono iniziative di valore». Per fugare i dubbi sempre più diffusi, interviene il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta: «Le proposte ci sono. Toccherà a Fiat, governo e regione trovare la soluzione». È quel che sperano i dipendenti dello stabilimento siciliano che stanno organizzando per sabato pomeriggio una fiaccolata di fronte alla fabbrica. «È necessario l´impegno di tutti per trovare una soluzione - ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani - perché senza un lavoro sicuro si è costretti a mangiare il pane avvelenato del lavoro nero». Preoccupazione anche a Pratola Serra. Di fronte ai cancelli si è tenuta ieri un´assemblea con la partecipazione di Susanna Camusso della Cgil: «Il governo - ha detto - sta con gli operai solo a parole. Noi abbiamo bisogno dei fatti».
Il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, è invece intervenuto ieri sera nell´incredibile vicenda della Thyssen: l´azienda vuol costringere gli operai a rinunciare a costituirsi parte civile in cambio della cassa integrazione. Sacconi ha scritto una lettera all´azienda: «Questo comportamento è disdicevole e noi non staremo a guardare».

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