24/6/2003 ore: 11:02
Cgil, Cofferati lascia il direttivo
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martedì 24 giugno 2003 | |
Pagina 29 - Economia |
IL CASO Cgil, Cofferati lascia il direttivo
Il direttivo Cgil si apre con la lettura della lettera di dimissioni di Cofferati da parte di Epifani, che manifesta il suo apprezzamento per «la sensibilità» dell´ex segretario: Cofferati non era infatti obbligato a lasciare ieri, poteva attendere - anche per l´addio al direttivo - fino alla formalizzazione della candidatura a sindaco di Bologna. Oltre alla proclamazione delle due ore di sciopero entro settembre contro la riforma Biagi, il direttivo approva poi «l´intesa bilaterale raggiunta tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria su sviluppo, occupazione e competitività», intesa «di segno contrario agli obiettivi del manifesto di Parma presentato dalla Confindustria nel 2001 e degli atti e comportamenti successivi a partire dal Patto per l´Italia». Nel pomeriggio Epifani aveva previsto il voto a larga maggioranza: «Delle differenziazioni tra di noi ho letto soprattutto sulla stampa», dice. Epifani sottolinea poi i punti di convergenza con Cisl e Uil (Patto per lo sviluppo e documento sul terrorismo), precisando che si potrebbe arrivare a una posizione comune anche contro i decreti attuativi della legge Biagi: «Il nostro dissenso è molto forte, ma anche il documento della Cisl non è particolarmente tenero». Il «Patto» con Confindustria ottiene il sì dell´area dei «cofferatiani doc», che avevano manifestato qualche perplessità prima della firma. Marigia Maulucci, segretaria confederale, astenuta, rimane sola a contestare apertamente la scelta: la Cgil, prevede, «si troverà invischiata in un confronto triangolare che non ha scelto». Per Maulucci, «si stanno compiendo scelte contraddittorie, ambigue, segnate da tatticismi e politicismi». Favorevoli all´intesa, invece, Carlo Ghezzi e Achille Passoni, pronto a portare in piazza tre milioni di persone anche per Epifani: «Sulla Finanziaria non lo escludo». Lo sciopero contro la riforma Biagi suscita l´ironia del sottosegretario Maurizio Sacconi: «Gli ingenui entusiasmi di qualcuno per la presunta svolta della Cgil si sono già raffreddati». (r.d.g.) |