Che cosa cambia, dalle pensioni ai contratti dei precari
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giovedì 29 novembre 2007
Pagina 2 - Economia
Che cosa cambia, dalle pensioni ai contratti dei precari
Risultato numero uno, l’abolizione dello scalone Maroni. Le novità per i giovani e per le imprese
PREVIDENZA Verrà abrogato l’attuale innalzamento dell’età di accesso alla pensione di 60 anni (il cosiddetto scalone), con un percorso più graduale fatto di “scalini” e quote costituite dalla somma di età anagrafica e anni di contributi. Pensionamento anticipato di 3 anni per i lavoratori impegnati nei lavori usuranti e garantisce l’uscita prima dei nuovi requisiti per i lavoratori in mobilità.
ATTIVITÀ USURANTI Per quanto riguarda le attività usuranti si torna al decreto legge licenziato da Palazzo Chigi, con il riferimento alla legge 66 del 2003 per individuare la platea di lavoratori notturni che accede al pensionamento anticiopato con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori. La legge rimanda alla contrattazione collettiva e in assenza di ciò a 80 notti all’anno.
PENSIONI E ASSEGNI SOCIALI Tra gli aspetti retributivi innalzamento delle pensioni e assegni sociali e di invalidità al fine di garantire un reddito complessivo di 580 euro mensili a partire dal 1° gennaio 2008. Vi è poi un impegno per la rivalutazione delle pensioni per le fasce comprese da tre volte e fino a cinque volte il minimo dall’attuale 90% al 100% della variazione dei prezzi.
TRENTASEI MESI Per il contratto a tempo determinato si stabilisce il limite di 36 mesi alla possibilità di reiterazione, «indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono da un contratto all’altro», secondo la modifica al testo approvato dalla Commissione lavoro della Camera , che il Governo ha inserito nel maxiemendamento. L’unica proroga può essere concessa dopo i 36 mesi (ma è saltato il tetto degli 8 mesi di durata della proroga), con la stipula solo davanti alle Direzioni provinciali del lavoro e con l’assistenza sindacale.
JOB ON CALL Il maxiemendamento del Governo conferma le deroghe all’abolizione del job on call nel settore turismo e dello spettacolo, introdotte dalla Commissione lavoro alla Camera pert contrastare il possibile ricorso a forme di lavoro irregolare o sommerso per lo svolgimento di prestaziooni di carattere discontinuo.
STAFF LEASING Altra novità è la conferma dell’abrogazione dello staff leasing, già approvata nel testo della commissione lavoro, ma non prevista nè dal protocollo nè dalla versione originaria del ddl.
AMMORTIZZATORI SOCIALI Il disegno di riforma prevede la creazione di uno strumento unico per il sostegno e il reinserimento lavorativo delle persone disoccupate (progressiva estensione e unificazione della cassa integrazione ordinaria e straordinaria). I trattamenti economici erogati offriranno la piena copertura figurativa ai fini previdenziali. Le indennità di disoccupazione saranno migliorate, con particolare riguardo per i giovani e attraverso l’estensione delle tutele a favore di coloro che ne sono privi.
COMPETITIVITÀ Misure finalizzate alla limitazione del costo del lavoro e a spingere le imprese ad una maggiore competitività. Il progetto di riforma prevede l’abrogazione della attuale normativa sulla decontribuzione, l’incentivazione della contrattazione di secondo livello e l’aumento della retribuzione di risultato dei lavoratori.
DONNE Impegno del Governo per la definizione di una disciplina organica su stato sociale e lavoro, con particolare riguardo per la difficile condizione del Mezzogiorno, dove il tasso di occupazione femminile registrato nel 2006 era ancora al 24,2%. Tra le disposizioni della prossima legge finanziaria saranno definiti sgravi mirati a sostenere i regimi di orari flessibili legati alla necessità della conciliazione tra lavoro e vita familiare.
GIOVANI Per favorire l’accesso al credito saranno istituiti dei fondi di rotazione per un importo di circa 150 milioni nel triennio 2008-2010: un Fondo di credito per compensare le cadute di reddito nell’attività intermittente dei parasubordinati (fino a 600 euro mensili per 12 mesi, a tasso zero o minimo e restituzione posticipata a 24 o 36 mesi); un Fondo microcredito per incentivare le attività innovative dei giovani e che intende riprendere e migliorare l’esperienza dei prestiti d’onore; un Fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi, destinato alle piccole imprese.
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