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(Del 22/4/2002 Sezione: Piemonte e Valle d'Aosta Pag. 43)
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NEI NEGOZI RIMASTI CI SARA´ LA POSSIBILITA´ DI PRENOTARE VIAGGI, RICHIEDERE CERTIFICATI, CONSULTARE BANCHE DATI, PAGARE LE BOLLETTE |
«Così rivivranno i nostri piccoli Comuni» |
Consensi al progetto pilota di Confcommercio Piemonte |
TORINO
Benvenuti in Piazza Piemonte. Niente caos, niente smog, ma ahimè pochi servizi e un continuo rischio di ulteriore impoverimento nei piccoli Comuni per via di tagli e risparmi. Ma è proprio dal Piemonte che parte una coraggiosa sfida: rilanciare e accompagnare i paesi verso un futuro che non sia il declino. La regione è la capitale dei piccoli Comuni. Conta 882 dei 3644 municipi italiani al di sotto dei duemila abitanti, cioè il 25 per cento del totale nazionale, quindi tre municipi su quattro sono sotto questa soglia con un record in termini assoluti di territorio di «Comuni microscopio». L'incidenza dei piccoli centri nelle province è varia: si va dall'87,4 per cento di Alessandria all'85,6 di Asti, 79,2 di Verbania e ancora 77,9 di Vercelli, 73,6 di Cuneo, 69,9 di Biella, 62,5 di Novara e 60,3 per cento di Torino (la media regionale è di 73,1%). In questi paesi il negozio, al pari del municipio e della chiesa, è un'istituzione; ecco quindi la proposta di Confcommercio Piemonte, esportabile in tutta la Penisola: aiutare le popolazioni offrendo servizi e non soltanto la vendita di beni. Così - con un progetto pilota che utilizzerà i registratori di cassa per il collegamento nella rete internet - nel negozio del piccolo paese (dove le botteghe magari si contano sulle dita di una mano) si potranno prenotare viaggi in treno, ottenere direttamente i biglietti ferroviari, pagare bollette, accedere a servizi telematici, consultare banche dati. La sfida di Confcommercio è precisa: la riorganizzazione del sistema economico, una politica complessiva di defiscalizzazione, promozione più attiva del territorio e delle sue tipicità, possibilità di erogare nuovi servizi. Il progetto è stato presentato a Torino al teatro Carignano nel convegno «Piazza Piemonte». Il presupposto è la radiografia del territorio: gli 882 Comuni di piccole dimensioni nella regione rappresentano il 73,1% del totale (in Italia la media è del 45%) e qui vi abita il 15,7% della popolazione a fronte del 60% del territorio. La ricerca realizzata dalla Serico (Gruppo Cresme) ha evidenziato questa geografia del paese microscopio analizzando le municipalità attraverso diversi indicatori (dall'istruzione all'assistenza sociale e sanitaria, produzione, commercio e pubblici esercizi, turismo e ricchezza). «Il Piemonte cosiddetto minore - ha spiegato il presidente regionale di Confcommercio Ferruccio Dardanello - deve essere necessariamente della partita per lo sviluppo, deve diventare uno dei cardini dell'economia. Gli strumenti ci sono: innanzitutto va messo in rete, inserendolo nel piano di sviluppo regionale in modo che possa godere delle risorse necessarie per diventare anch'esso polo di crescita, di aggregazione economica, presidio sociale e culturale». La Confcommercio Piemonte - e la presenza al convegno del presidente della Regione Enzo Ghigo, di Maurizio Bedina, consigliere del ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, del presidente nazionale Sergio Billè, del leader di Legambiente Ermete Realacci ha sottolineato la valenza della sfida - intende proporre iniziative che consentano nei piccoli Comuni di riorganizzare l'offerta commerciale, turistica e proporre servizi che contribuiscano allo sviluppo di tutto il sistema economico. «Il progetto - ha commentato Sergio Billè - farà sicuramente da apripista per ridare dignità e chances alle piccole realtà». Dello stesso avviso Ermete Realacci (firmatario, insieme a molti parlamentari fra cui Osvaldo Napoli, vicepresidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani, di una proposta di legge per sostenere le piccole realtà territoriali): «Nei confronti del Comune microscopico non si può avere solo `´tenerezza´´, non lo si può accompagnare verso il progressivo declino. Si deve suonare la riscossa». In Piemonte gli esempi sono tanti: da Barolo e Barbaresco, dalle valli verso la Francia alla aree dell'Ossola. Confcommercio Piemonte intende dare il via a un'azione di promozione che valorizzi e faccia conoscere un tipo di società che in quanto a vivibilità, benessere ambientale e sicurezza non è seconda a nessuno. Sergio Billè sostiene la necessità di «una diversa flessibilità». «Se continuiamo a volere - ha detto - una ricetta uguale per tutti, piccoli e grandi, percorriamo una strada sbagliata. Invece il `´piccolo´´ delle realtà locali, il `´piccolo´´ del commercio, il `´piccolo´´ dell´artigianato può essere un asse di sviluppo per l´Italia». «Vogliamo risorse per lo sviluppo - questo l'appello di Franca Biglio, sindaco di Marsaglia e presidente dell'Associazione dei piccoli Comuni -. Non possiamo accettare i tagli di servizi e gli accorpamenti dei municipi». |
Gianpaolo Marro
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