2/4/2004 ore: 11:24
Cordata italiana per Autogrill
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Cordata italiana per Autogrill |
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Nel 2003 l’utile netto è salito a 50,2 milioni di euro, l’ebitda è stato di 418 milioni e l’indebitamento netto è sceso a 800 milioni. Finora alla Goldman Sachs sono arrivati numerosi segnali d’interesse, soprattutto di fondi di private equity internazionali, ma una cordata tutta italiana non s’era ancora vista. La nuova società-veicolo sarà costituita nei prossimi giorni e si chiamerà Autip. Avrà un capitale iniziale di 950 milioni di euro, di cui 500-600 di disponibilità dichiarate e il resto in obbligazioni convertibili sottoscritte dalle famiglie socie di Tamburi che potranno optare per quote singole di 10 o di 50 milioni di euro l’una. La cordata, oltre alla partecipazione diretta della banca di Tamburi e dei suoi soci, è aperta ad altri partner e soprattutto agli investitori istituzionali. L’offerta che la cordata in gestazione si prepara a mettere in campo ha tre caratteristiche. In primo luogo punta a garantire il controllo italiano di Autogrill. In secondo luogo ha la benedizione, per il tramite della Tamburi & partners che la sta organizzando, di molte famiglie storiche del nostro capitalismo e, come ultimo ma non meno importante punto qualificante, si propone, se risulterà vicente, di far leva sul management che sta attualmente gestendo il gruppo leader della ristorazione per chi viaggia. Naturalmente, la nuova cordata pensa anche a raccogliere soddisfazioni per i suoi promotori e i suoi investitori. Determinante sarà il prezzo che dovrà incorporare il premio di maggioranza ma che, secondo attendibili indiscrezioni, dovrebbe fruttare ai Benetton per la cessione del 57% di Autogrill un importo tra 1,7 e 2 miliardi di euro, a cui dovrà aggiungersi il costo dell’Opa che la nuova proprietà sarà tenuta a lanciare. E’ per questo che alcuni competitor, dopo aver sondato le richieste dei Benetton, si sono messi alla finestra. Non si può escludere che i nuovi compratori pensino a un futuro break up, separando le attività italiane da quelle americane.ati del gruppo che è massicciamente presente nei servizi di ristorazione degli aeroporti americani. Ma questi scenari appartengono al dopo-gara. Quel che invece è certo è che, se vincerà la battaglia per la società dei Benetton, Autip procederà alla fusione con Autogrill con l’obiettivo di mantenere nelle proprie mani una quota di sicuro controllo, che si può considerare attorno al 30 per cento, ma anche di alleggerire l’entità dell’investimento iniziale che resta comunque elevato. Come s’è visto dalla presentazione del consuntivo 2003 dei giorni scorsi, Autogrill è tuttavia in grado di generare un cospicuo cash flow, anche se è una società che deve crescere costantemente se vuol restare competitiva a livello internazionale. Da oggi però, se i Benetton decideranno di vendere la loro quota di maggioranza assoluta in Autogrill, faranno cassa e chiuderanno il contenzioso con l’Antitrust, ma non è detto che l’Italia perda un altro dei suoi gioielli. |