Cosmetici, per le profumerie è crisi

Sabato 08 Marzo 2003
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Cosmetici, per le profumerie è crisi
 Il calo di vendite nei negozi specializzati (-4,2%) è il più accentuato degli ultimi 10 anni
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BOLOGNA - La cura della bellezza occupa ancora il carrello della spesa, anche se il mercato della cosmetica nazionale, nel 2002, è cresciuto solo dell'1%, portandosi a quota 8.040 milioni di euro. Per gli acquisti, il consumatore, attento al portafogli e all'ottimizzazione del suo tempo, sceglie sempre più il supermercato e, quando ha un'esigenza specifica, si rivolge a chi può fornirgli risposte specializzate come il farmacista o l'estetista. Perde appeal invece la profumeria, il tradizionale piccolo negozio del centro, penalizzato dalla viabilità e dagli orari, dagli spazi angusti. È quanto emerge dall'indagine congiunturale sul settore cosmetico italiano nel 2002, presentata ieri a Bologna nella giornata inaugurale di Cosmoprof, la grande rassegna internazionale dedicata al beauty-care, in corso di svolgimento presso il quartiere fieristico del capoluogo emiliano. «Il sistema distributivo sta ridisegnando gli assetti dell'intero settore - osserva Alberto Donati, presidente dell'Unipro, l'associazione italiana delle industrie cosmetiche - e la profumeria ne soffre. Bisogna vivacizzare la distribuzione tradizionale, ridisegnare un ruolo per questo importante canale. È un impegno che dobbiamo assumerci tutti. In particolare bisogna affidare alle profumerie nuovi compiti, riqualificare il personale, poiché il cliente cerca anche in questo campo il parere del professionista». In percentuale le vendite in profumeria sono calate lo scorso anno del 4,2 per cento. È la più pesante flessione degli ultimi dieci anni, segno di una crisi strutturale per la quale è necessario «un intenso processo di razionalizzazione e riqualificazione». Colpo di freno nel 2002 anche per le vendite porta a porta (-3,7%). In netta crescita, invece le vendite di prodotti cosmetici nei canali della grande distribuzione e in particolare negli iper mercati. Continua l'incremento delle vendite nelle farmacie. Ottima la performance delle erboristerie, anche se la vendita di prodotti di bellezza attraverso questo canale rappresenta ancora una fetta marginale del mercato. Al Cosmoprof sono presenti circa 1.900 espositori, per la metà esteri, dalla piccola azienda familiare, ai grandi colossi mondiali, come Procter & Gamble. La multinazionale statunitense a Bologna presenta una nuova strategia di immagine e di prodotti per coprire a 360 gradi tutto il settore della beauty-care, che rappresenta una componente crescente del fatturato del gruppo. «Il nostro obiettivo nel settore è crescere - spiega Paolo De Cesare, vicepresidente mondiale Prestige Beauty e Skin care - sia per linee interne sia facendo acquisizioni». MARIA TERESA SCORZONI
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