8/6/2006 ore: 11:01

Cremonini, scatto verso la diversificazione

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    AFFARI &FINANZA di luned? 5 giugno 2006
      Pagina 39 -Rapporti

      Cremonini, scatto verso la diversificazione

      LUCIANO NIGRO
        Corre in autostrada il cow boy dell’Emilia. Galoppa sui treni superveloci del nord Europa il re della bistecca di Castelvetro. Da quando ha rischiato di rimanere schienato al rodeo della mucca pazza, Luigi Cremonini ? partito all’assalto di treni, stazioni e nuove occasioni di business viaggiante. Le recentissime acquisizioni del 50% della spagnola Rail Gourmet e della totalit? di Moto (ristorazione autostradale) dal colosso britannico Compass, due colpi da 18,6 milioni di euro messi a segno a distanza di pochi giorni, mettono in luce la trasformazione che negli ultimi anni ha subito il gruppo Cremonini. Non soltanto un impero della carne bovina, ma un gruppo da 2,1 miliardi di euro di fatturato, con 7200 dipendenti, dove ormai le attivit? principali sono diventate la distribuzione e la ristorazione grazie a una rete di supermercati (Qs e, soprattutto, Marr, quotata in borsa) e cuochi ovunque la gente si muove di corsa: 32 ristoranti nelle stazioni ferroviarie, tre negli aeroporti, uno nel porto di Palermo (Chef Express), 31 nelle aree di sosta dell’autostrada (Moto), sette saloon a base di Tbone steak (Roadhouse) e 7000 mini ristoranti viaggianti su altrettanti treni superveloci nel nord d’Europa, compreso il ParigiLondra che viaggia nel tunnel sotto la Manica.

        Colpa, o forse merito, della Bse, l’epidemia bovina che, dopo aver fatto vacillare il colosso del manzo, lo ha spinto ad accelerare la diversificazione. ?Oggi dice Vincenzo Cremonini, quarantunenne amministratore delegato e figlio del fondatore la produzione di carne (Inalca, Montana e salumi Ibis di recente acquisizione ndr) rappresenta per noi meno della met? del fatturato. E’ ancora il core business, ma il miliardo che produce rappresenta il 45% dei nostri volumi?. Il resto lo fa il cosiddetto food service che continuer? a crescere a ritmi sostenuti. ?Non puntiamo a nuove acquisizioni nel corso dell’anno mette le mani avanti Vincenzo Cremonini che da alcuni anni ha preso le redini della gestione del gruppo ma la crescita sar? significativa?. Nelle autostrade, ad esempio, Moto (che fino a ieri era di Cremonini al 50% e oggi lo ? al 100%) punta a raddoppiare la sua quota di mercato, dal 7% al 15% e dovr? prendere al lazo almeno 30 dei 200 punti vendita che andranno all’asta in quattro anni.

        Una crescita equilibrata, senza follie, sottolinea Cremonini che, dopo aver passato i mesi a cavallo tra il 2003 e il 2004 a spiegare che il gruppo non sarebbe mai diventato una seconda Parmalat, tiene sotto stretto controllo gli indici del bilancio. ?In anni di sviluppo dice abbiamo ridotto l’indebitamento, accresciuto la redditivit?, gli utili e i dividendi per gli azionisti?. In effetti, nonostante la politica di espansione nel bilancio 2005, l’indebitamento ? sceso da 532 a 512 milioni e il rapporto debitopatrimonio ? sceso a 1,4.
          Crescita dunque, ma senza strafare. Come avviene per Roadhouse, la nuova catena di steak house che ha da poco aperto a Rozzano Milanese e sta per aprire a Reggio Emilia. Uno stile western che piace al pubblico e spinger? il gruppo ad aprire nuovi grandi ristorantisaloon al ritmo di ?cinque all’anno?. Una nuova avventura che ricorda il lancio di Italy & Italy e l’acquisizione di Burgy, quando Cremonini si trov? alla fine degli anni Ottanta ad essere leader italiano delle polpette, finch? arriv? McDonald’s e si prese tutto, regalando per? a Castelvetro un favoloso contratto di fornitura della carne in esclusiva ai McDonald’s. ?Una bella esperienza ricorda Cremonini mi auguro che Roadhouse possa aver lo stesso successo?. Stesso film? ?Stesso film ride il giovane cow boy ma con un altro finale?.

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