Dal nostro tour una proposta condivisa
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Lecce - «Di turismo e cultura negli ultimi mesi hanno parlato un po` tutti, ma spesso sono rimaste solo parole». E il monito del segretario della Filcams Cgil nazionale, Cristian Sesena, ideatore della campagna #JobArts, che parte domani. Segretario, a chi si riferisce? «Abbiamo sentito molte parole, quelle del ministro Franceschini, che partendo dal decreto Art Bonus ha più volte ribadito la necessità di "cambiare verso", a quelle delle associazioni datoriali che hanno inveito contro la meteorologia e (i meteokillers) lamentando una stagione estiva al di sotto delle aspettative».
E poi?
«Non sempre le parole sono state seguite dai fatti o almeno da una riflessione più accurata sulle dinamiche di un settore che non può essere liquidato con giudizi semplificatori».
Voi cosa proponete?
«Intanto di tornare a parlarne: la cultura e il turismo sono facce di una stessa medaglia che però spesso non sono entrate in comunicazione e non hanno saputo adeguatamente dialogare. E Poi c`è tutto il tema dell`occupazione che andrebbe valorizzato soprattutto in tempi come cifre di disoccupazione e precarietà record».
Perché avete scelto di partire dal Salento?
«Anzitutto per partire dal Sud e poi per partire da una terra universalmente riconosciuta come bella e piena di attrattive, ma anche sede di eventi come La Notte della Taranta, che rappresentano quel tipo di appeal che nutre l`indotto. Inoltre arriveremo con Lecce candidata a città europea della cultura. Mi sembra perfetto per iniziare».
Cosa sperate che emerga da questa tavola rotonda?
«La platea dell`incontro è molto qualificata: ci sarà Massimo Bray che non è stato solo un buon ministro ma anche una persona mediaticamente molto d`impatto. E potrà dirci quali sono a suo avviso i limiti e le potenzialità di intervento del governo rispetto a questi temi. Ci sarà Teresa Bellanova che è sottosegretario al Lavoro e potrà essere molto utile discutere con lei di un settore ad alto rischio di precarietà come quello del turismo, che ha bisogno di un`analisi a tutto tondo e poi di proposta».
Che tipo di proposta?
«La nostra idea è costruire una proposta basata su crescita e sviluppo del paese, puntando sul motore della cultura ma anche sulla crescita e qualità del lavoro in questi settori. Ecco perché ci teniamo che agli eventi siano presenti anche chi gestisce eventi culturali, per esempio, o le diverse categorie».
Le città sono scelte con un criterio?
«Certo, c`è la Milano dell`Expo, a Torimo si parlerà di deindustrializzazione e così via. In questo viaggio vogliamo mettere attorno a un tavolo le intelligenze migliori e gli attori più importanti, ma non da un punto di vista generalista. Vogliamo costruire un mosaico fatto da diversi tasselli, in modo che nessun punto di vista rimanga escluso».
Parte da una consapevolezza di base sulle carenze del settore?
«Certo, i dati ci dicono che oggi il turista è sempre più selettivo, cerca la qualità e a fare la differenza è spesso lo "human touch", quel saper fare che si esprime anche in termini di competenza e conoscenza delle lingue. Oltre che con una vera professionalità di cui sommerso e precariato sono ovviamente nemici».
C`è qualcosa che proporrebbe domani?
«Discutere i tempi di riapertura delle scuole. Molti a questa proposta hanno gridato allo scandalo ma in altri paesi le vacanze sono spacchettate e consentono il turismo anche a maggio o in autunno, da noi resiste invece l`idea che in ferie si vada solo d`estate. E ipotizzare un cambiamento sarebbe una bella sfida».