11/4/2006 ore: 10:40

De Agostini vende il 10% Toro per far crescere Lottomatica

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    marted? 11 aprile 2006

    Pagina 56 - Economia
      L'OPERAZIONE
        Decisa la cessione a termine del 10% della compagnia attraverso un bond convertibile
          De Agostini vende il 10% Toro per far crescere Lottomatica
          Il contratto Ieri Mediobanca ha chiuso un equity swap a 18 euro A Piazza Affari scivolone del titolo


          VITTORIA PULEDDA

          MILANO - De Agostini fa cassa, in vista dell?aumento di capitale della controllata Lottomatica finalizzato all?acquisizione di Gtech. Con una mossa blitz, il gruppo presieduto da Marco Drago ha messo in piedi un?operazione di finanziamento che prevede l?emissione di bond (quasi sicuramente triennali) convertibili obbligatoriamente in azioni Toro. La quota di capitale Toro interessata, il 10%, ? tale da non mettere a repentaglio la salda struttura di controllo sulla compagnia di assicurazioni, di cui il gruppo novarese ha attualmente il 65,5%. L?emissione dell?obbligazione – per cui ? stato dato mandato a Mediobanca – avverr? ragionevolmente entro giugno, a ridosso quindi con la data di avvio presunta dell?aumento di capitale Lottomatica. Dal bond il gruppo De Agostini conta di incassare grosso modo 300 milioni sugli 800 circa di pertinenza di Novara per l?aumento di capitale, senza per questo perdere nel frattempo i diritti di voto.

          Lo sfasamento temporale tra il momento della decisione e quello in cui sar? materialmente possibile emettere le obbligazioni ha portato la De Agostini a sottoscrivere ieri un contratto di equity swap sul 10% della Toro con Mediobanca. I titoli sono stati prestati dal gruppo di Novara e torneranno indietro in corrispondenza dell?emissione delle obbligazioni. La scelta del doppio passaggio ? stata fatta per coprirsi da possibili oscillazioni del titolo della Toro, da qui al momento dell?emissione dei bond.

          Le obbligazioni, che avranno ovviamente un rendimento anche se molto contenuto, prevedono il pagamento in titoli della compagnia assicurativa, quindi per il gruppo c?? anche la possibilit? di guadagnare su un futuro apprezzamento del titolo (pi? salgono le quotazioni, meno azioni vengono consegnate in pagamento, anche se verr? fissato comunque un tetto massimo al rialzo e al ribasso dei titoli). Per il momento, la Borsa ha sonoramente bocciato l?accordo: ieri il titolo ha chiuso la giornata in calo di oltre il 4%, sotto quella quota di 18 euro che rappresenta il valore cui Mediobanca ieri ha venduto a termine a investitori istituzionali quel 10% del capitale ricevuto in prestito da De Agostini con il contratto di equity swap.

          La cessione, comunque, non dovrebbe rappresentare un?indicazione per il futuro, se non al contrario: se l?obiettivo fosse la vendita di Toro, infatti, sarebbe forse pi? logico non diminuire la quota. Che la compagnia non sia in vendita non significa che non sia – per? – disponibile allo shopping: il 2006 dovrebbe servire a fare un giro di orizzonte, delle operazioni possibili; in mancanza di buone occasioni, ? probabile che si proceda invece a una nuova distribuzione di capitale in eccesso.

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