È divorzio tra Coop e Conad
 Martedí 21 Ottobre 2003
Commercio |
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È divorzio tra Coop e Conad
 Commercio - Ieri l'annuncio ufficiale della chiusura della centrale acquisti Italia distribuzione VINCENZO CHIERCHIA
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MILANO - È stato ufficializzato ieri il divorzio tra i gruppi distributivi cooperativi Coop e Conad, che nel 2001 avevano dato vita a "Italia distribuzione", la principale centrale acquisti italiana (si veda «Il Sole-24 Ore» del 7 giugno). Ieri le due organizzazioni hanno comunicato di aver inviato una comunicazione al riguardo all'Antitrust (che a suo tempo aveva concesso una autorizzazione in deroga alla centrale acquisti) per rendere nota la decisione di cessare l'attività di Italia distribuzione, per altro con circa un anno di anticipo rispetto ai programmi. L'impatto sulla struttura del mercato della grande distribuzione sarà consistente. Nei cosiddetti canali moderni (ossia supermercati piccoli e grandi e ipermercati) Italia distribuzione ha finora avuto una quota di mercato intorno al 27% con il gruppo Coop (le nove grandi cooperative a loro volta hanno come centrale acquisti Coop Italia) a far la parte del leone (la quota di mercato è superiore al 17 per cento). Il gruppo Conad, formato da cooperative di dettaglianti associate e coordinate da un consorzio nazionale, ha raggiunto una quota intorno al 9% del mercato. Il divorzio avrà innanzitutto l'effetto di rimettere in movimento un tourbillon di alleanze nell'ambito della grande distribuzione. Per quanto riguarda Coop è in dirittura d'arrivo una intesa commerciale con il gruppo Sigma, anch'esso di matrice cooperativa e accreditato di un quota di mercato tra il 2 e il 3% circa. Nello stesso tempo i vertici Coop stanno alacremente lavorando alla costruzione di una intesa strategica sul piano europeo che ha come cardine la centrale acquisti messa in piedi dalla spagnola Eroski (partecipata dalla stessa Coop Italia) e dalla francese Intermarchè. E proprio il nodo delle alleanze internazionali ha creato le divergenze maggiori tra Coop e Conad. Quest'ultimo gruppo, che da anni ha posto le intese internazionali in cima alla propria agenda, ha infatti deciso di allearsi strettamente con il colosso transalpino Leclerc, con il quale da dato vita alla società mista Conalec, che sta sviluppando un pacchetto di 35 ipermercati in Italia. Le transalpine Leclerc e Systéme U hanno dato vita a una centrale acquisti denominata Lucie, cui Conad ha aderito. Questi partner stanno poi costituendo una centrale a maggior vocazione internazionale, con i riflettori puntati sulle aree tedesca e nordeuropea. In Italia intanto si segnala il dinamismo di Mecades, la centrale acquisti che fa capo al gigante tedesco Metro (in alleanza con Despar, Crai, Interdis, Sisa ed Mdo). In particolare si vocifera di probabili intese tra Sisa e nuovi partner (voci non confermate riferiscono di Pick up e C3). L'industria di marca vede però con preoccupazione crescente l'evoluzione dello scenario delle intese tra i gruppi commerciali. «La rapidità con cui si fanno e si disfano le supercentrali - commenta Luigi Bordoni, direttore generale di Centromarca - rende evidente che si tratta di costruzioni artificiose tra realtà non omogenee, impossibilitate a produrre benefici per il sistema e quindi per il consumatore. Sono sommatorie di fatturato finalizzate a creare pressioni improprie - in molti casi non resistibili - ai fini di ottenere dai fornitori risorse economiche aggiuntive. Occorre valutare quale sia l'incidenza di questo fenomeno sui costi alla produzione e quindi sulle dinamiche inflattive».
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