Ente unico, stop a Confesercenti
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Buratti: «Fattibile solo l’alleanza tra Unione e Asat»
TRENTO— Stenta a decollare il progetto dell’ente bilaterale unico per il terziario e il turismo. Era atteso per lo scorso venti giugno un primo progetto che tracciasse le tappe che avrebbero condotto alla nascita del nuovo soggetto, ma ad oggi non sembrano esserci stati passi significativi e, anzi, il percorso sembra arricchirsi ogni giorno di un nuovo ostacolo. Buratti ( Fipe Unione) spinge per una fusione tra Asat e Unione, con Confesercenti esclusa.
Eppure l’incontro dello scorso 30 maggio tra i presidenti delle categorie datoriali — Gianni Bort per l’Unione, Natale Rigotti per l’Asat, Loris Lombardini per Confesercenti — le categorie sindacali — Walter Largher della Uiltucs e Giovanni Agostini della Fisascat Cisl— e il presidente della provincia Lorenzo Dellai sembrava aver accelerato verso l’unificazione di Ebtt (turismo, comprendente sindacati, Unione e Asat), Ebter (solo Unione e sindacati) e Enbit (turismo e commercio di Confesercenti).
A quasi due mesi di distanza, se il progetto non è naufragato, è ancora in alto mare. «Stiamo lavorando ma ci sono dei punti da analizzare meglio e che meritano la dovuta attenzione» spiegano Largher e Agostini. Le lungaggini, stando ai sindacati, sarebbero imputabili a differenti tipologie contrattuali e accordi tra settori del commercio e del turismo. Probabile dunque che i tempi si allunghino ben oltre settembre, anche se Agostini per sfatare l’eventualità dice sia al vaglio «un’ipotesi di consorzio tra le tre categorie», che di fatto però risolverebbe la questione lasciando mantenere a ogni ente una specifica autonomia giuridica e gestionale. «Troppe sono le questioni calde, ma prima delle differenze contrattuali sarebbero da definire ruoli interni all’ente e funzioni dello stesso» le parole di Ezio Casagranda della Filcams Cgil, favorevole all’ente unico «a patto che non diventi strumento di sussidiarietà usando i soldi dei lavoratori».
Vicino alla prima posizione di Casagranda Giorgio Buratti, presidente associazione pubblici esercizi dell’Unione. «Prima bisogna definire con chiarezza strategie, ruoli e persone all’interno dell’ente altrimenti non ha senso spingere per l’unificazione se non si condividono gli obiettivi». Obiettivi che, secondo Buratti, sono quelli di elevare la qualità delle prestazioni ai lavoratori, senza interessi di merito e personali, né tantomeno forzature eccessive. «I sindacati siedono a tutti i tavoli e un ente unico farebbe il loro gioco, per non parlare dei tanti conflitti di interesse che si aprirebbero» continua Buratti. Il quale, lasciando intendere i non facili rapporti con Confesercenti, ritiene «più fattibile un’unione tra i soli Ebter (Unione) e Ebtt (Unione e Asat)».
Dal canto suo il presindente di Confesercenti Loris Lombardini chiede il rispetto delle tabelle di marcia, anche se non si nasconde che «alcune questioni sono delicate e sarà difficile sanare storiche divergenze in breve tempo. Al momento comunque aspettiamo ancora che i sindacalisti presentino il documento base da cui avviare una discussione e le ipotesi condivise per il nuovo ente».