20/6/2005 ore: 10:30
Fame di prestiti, si impegna anche la casa
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CAMBIA IL COSTUME DEGLI ITALIANI: UN TEMPO SI RISPARMIAVA IN VISTA DI UNA SPESA, ORA SI SPENDE E SI RIMBORSA A RATE MENSILI (E A COSTI ELEVATI) è aumentata di 10 punti la percentuale di coloro che vendono l'abitazione per ricavarne contante In 4 anni le erogazioni di prestito personale sono quasi quadruplicate inchiesta Quando serve una somma di un certo rilievo, la prima risorsa a essere messa in campo di solito è la casa. Una recente indagine di Tecnoborsa rileva che nel giro di due anni è aumentata di ben 10 punti (dal 16% del 2002 al 26% del 2004) la percentuale di coloro che vendono un'abitazione per ricavarne liquidità. Se non si dispone di un immobile da alienare è possibile ricavare soldi anche dalla casa in cui si vive, chiedendo un mutuo ipotecario. «I finanziamenti ipotecari per liquidità - spiega Pietro Locatelli, presidente di Systema mutui - oggi sono consentiti dalla legge. Le banche dopo qualche anno di perplessità, si sono decise ad adottarli. L'iter è analogo a quello di un qualsiasi finanziamento per acquisto o ristrutturazione; il tasso è di norma leggermente più alto, ma siamo nell'ordine di 1-2 decimi di punto». In quattro anni le erogazioni di prestito personale sono quasi quadruplicate, come segnalano i dati di Assofin, l'Associazione delle società finanziarie. Oltre che alla crescita della domanda, il boom dei prestiti è dovuto anche alle tecniche di scoring del cliente che consentono di limitare i rischi di affidamento. Nelle ricerca del prestito bisogna però stare molto attenti a capire con chi si ha a che fare: sul mercato infatti operano, oltre alle società finanziarie regolarmente autorizzate a erogare in maniera diretta, anche intermediari del credito con pochi scrupoli. La Finanziaria 2005 (legge 311/2004, art. 1 comma 137) ha esteso anche ai lavoratori del settore privato e ai pensionati una prerogativa che prima era solo dei dipendenti pubblici: la possibilità di ottenere prestiti rimborsati mediante trattenute effettuate direttamente sullo stipendio. Una forma proposta da qualche finanziaria per ottenere liquidità e/o diminuire il peso dell'indebitamento a breve è il «consolidamento del debito». Il meccanismo lo spiega Roberto Anedda, direttore generale di Mutuionline, broker che propone su Internet finanziamenti ipotecari e personali. «Si estinguono mutui e finanziamenti personali già in essere e si trasforma il debito in un mutuo di lunga durata, con rata molto più bassa rispetto alla somma delle rate pagate mensilmente. Bisogna considerare che per chiudere i vecchi finanziamenti bisogna pagare delle penali cui si aggiungono le spese notarili sia per la chiusura del vecchio finanziamento ipotecario e sia per l'accensione di quello nuovo. Per tale motivo l'effettiva convenienza va valutata di volta in volta, a seconda delle necessità del debitore e considerando i tassi a cui i finanziamenti in essere sono accesi». In entrambi gli esempi che riportiamo in pagina, il debitore ha in corso un mutuo fisso a un tasso molto più elevato di quello ottenibile oggi; se il mutuo avesse gia un tasso analogo a quello ottenibile oggi l'operazione non avrebbe senso. Per piccole necessità e prestiti di breve durata si può anche considerare il prestito su pegno, effettuato da banche che hano un'apposita sezione. I tassi effettivi sono del 16-17% e quindi sono analoghi al Taeg per prestiti di breve durata e di piccola entità effettuati nel credito al consumo o con le carte revolving, con il vantaggio che le procedure per ottenere il prestito sono veloci e non bisogna possedere particolari requisiti per ottenere il finanziamento. |