30/11/2007 ore: 11:34
Farmacie, sì alle catene dei grandi distributori
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Consiglio dei ministri - Via libera al decreto legislativo di liberalizzazione dei grandi distributori I grossisti di medicinali che potranno essere titolari di farmacia. I cittadini che «in casi eccezionali» potranno ottenere in farmacia la loro medicina anche senza avere con sé la ricetta. E poi snellimenti e sburocratizzazione per l'autorizzazione al commercio dei farmaci, novità per i gas medicinali e per i prodotti omeopatici. Con un decreto legislativo licenziato ieri in via definitiva dal Consiglio dei ministri che aggiorna il «Codice farmaci» dell'anno scorso, l'Italia si adegua alla Ue e cancella con un colpo di penna le numerose procedure di infrazione in materia aperte dalla Commissione europea. Per il settore farmaceutico arriva insomma una nuova mini rivoluzione. E sebbene senza dirlo esplicitamente, si aprono le porte a nuove liberalizzazioni, anche agganciate al primo "decreto Bersani" dell'estate 2006. Il decreto legislativo entrerà in vigore prestissimo. Positive le prime reazioni: Farmindustria promuove le semplificazioni, ma chiede di accelerare con le autocertificazioni e sui controlli successivi delle Asl. Federfarma, che rappresenta le 16mila farmacie private, apprezza la sburocratizzazione sull'obbligo di ricetta che chiamerà direttamente in causa i farmacisti. Liberalizzazioni a go-go Il nuovo decreto legislativo, chiarisce il ministero della Salute, sancisce in maniera esplicita il «superamento» dell'attuale incompatibilità delle attività di distribuzione all'ingrosso di medicinali con quella di fornitura al pubblico. In sostanza, l'attività di grossista e di titolare di farmacia potranno coincidere. È il via libera definitiva alle catene di farmacie detenute dai distributori. Un caso scoppiato dopo la vendita delle farmacie comunali milanesi e degli acquisti di esercizi analoghi in tutta Italia, soprattutto al Nord, avvenuti da parte di grosse catene straniere della distribuzione intermedia. Ma non basta, perché sempre sul fronte delle liberalizzazioni il provvedimento offre altre sponde al "decreto Bersani" dell'estate 2006. A cominciare dalla nascita della figura del «distributore specializzato» solo nei medicinali di automedicazione (senza obbligo di ricetta). Mentre, insieme, viene creata la figura del «farmacista responsabile» anche in quegli esercizi commerciali (supermercati e parafarmacie) in cui operano più figure professionali e che, dopo il Bersani del 2006, possono vendere farmaci da banco. In farmacia senza ricetta Niente più tormenti per i cittadini che hanno bisogno di un farmaco ma non possiedono la prescrizione del medico. In «casi eccezionali», tutti da definire con un decreto della Salute, il farmacista dovrà consegnare il medicinale richiesto. Federfarma ipotizza icasi: neifestivi, di sabato o di domenica, quando non si trova il medico; quando un malato cronico ha biogno di un farmaco e non può fare la coda al pronto soccorso o altrove; se il farmacista conosce la situazione di un cliente abituale. Insomma, basterà buon senso. E molta attenzione. Meno burocrazia Ecco poi le semplificazioni delle procedure per il rinnovo delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei farmaci, per le quali scatterà il silenzio-assenso, sia per i rinnovi che per le modifiche minori. Autorizzazione che gradualmente sarà introdotta per i gas medicinali, con un decreto della salute. Mentre, per quanto riguarda i prodotti omeopatici sul mercatoi dal 6 giugno 1995, in attesa di autorizzazione, si aprono le porte a una registrazione semplificata e alla «illustrazione» ai medici. Insomma, via libera agli informatori dell'omeopatico negli studi medici. Accordi programma, sì Aifa Ma altre novità per il farmaceutico sono arrivate sempre ieri dall'Aifa (Agenzia del farmaco): il Cda ha approvato il bando destinato alle industrie farmaceutiche per partecipare all'assegnazione di 100 milioni per gli accordi di programma che rilancino investimenti e occupazione. Il tsto sarà pubblicato a giorni sulla «Gazzetta Ufficiale». |
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