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Feltrinelli, un patto col diavolo

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      luned? 29 maggio 2006
    Pagina 6 - Imprese

    Feltrinelli, un patto col diavolo
      Le banche del gruppo. Per affrontare l'espansione ?modello supermarket?
        Alessandra Puato

        Le banche nel gruppo. Per affrontare l' espansione ?modello supermarket? Libri e bilanci Quote a Mps, Intesa, Unicredit, SanPaolo-Imi. Oggi l' incontro con i sindacati dopo gli scioperi Boris Leonidovic

        Pasternak stringerebbe la mano a Federico Moccia? Lara e Zivago si sentirebbero affini a Babi e Step? Chiss?. Eppure sono due simboli: la Feltrinelli di ieri e di oggi. Lontane. Pasternak lanci? via Andegari nel 1957, Moccia ? la scoperta da flusso di cassa dell' anno scorso, oltre 100 mila copie vendute con Tre metri sopra il cielo (solo nelle librerie di varia). ?Ci ha dato da mangiare?, dice un dipendente delle Librerie Feltrinelli di Milano Duomo: laurea, esperienza e mille euro al mese per 40 ore alla settimana su tre turni, ?il 70% del tempo passato a spostare libri? o allestire promozioni come quella sul libro erotico con scritta ?Exciting?. Dice: ?Il nostro ? un lavoro fisico ormai?.

        Molto ? cambiato nella casa editrice che fu del rivoluzionario Giangiacomo e ora ? guidata dal figlio Carlo (e ancora dalla madre Inge). La svolta ha un nome: espansione commerciale. Un metodo: taglio dei costi e conquista di tutti i grandi punti vendita disponibili, a partire dalle aste Grandi Stazioni e Centostazioni. Due conseguenze, infine: agitazioni sindacali e debiti.

        ? previsto per oggi e domani il primo incontro fra l' azienda e i sindacati per discutere di contratti, competenze, compensi dopo la rottura del 20 febbraio e gli scioperi del 18 aprile e 11 maggio, i primi della storia. Mentre ? di quest' anno l' ingresso delle banche nel capitale dell' azienda. Feltrinelli doveva quotarsi e non l' ha mai fatto: ?Non se ne parli pi?, ha detto l' assemblea lo scorso anno. In compenso ha spalancato le porte a sei istituti di credito.

        Risulta infatti (atto del 20 gennaio scorso) che la Effe 2005-Finanziaria Feltrinelli spa, la cassaforte di famiglia presieduta da Carlo (formalmente proprietario al 76,33%) e guidata dall' amministratore delegato Francesco Bonzio, abbia ceduto quote (non specificate) della controllata Librerie Feltrinelli a Banca Intesa, Unicredit Banca d' impresa, Credito Artigiano (di cui Carlo Feltrinelli ? consigliere), Monte dei Paschi di Siena, Banco di Brescia e SanPaolo-Imi. A sua volta, la stessa holding risulta aperta a cinque banche.

        L' atto del 10 maggio 2005 mostra fra i soci di Effe 2005, su pegno, la Bnl, Centrobanca, e di nuovo Unicredit banca d' impresa, Banca Intesa e il Banco di Brescia. In azienda si parla di un prestito bancario concesso di almeno una cinquantina di milioni, ma ? solo una voce. Di certo c' ? che gi? nel 2002-2004 il gruppo era molto indebitato. E che serve una barca di quattrini per aprire punti vendita in centri commerciali e stazioni. A fronte di ricavi netti in crescita (da 245 a 286 milioni nel triennio), il gruppo fino a due anni fa era in perdita (-1,81 milioni il consolidato per Effe 2005). Con scarsa redditivit?: il Roe, l' utile netto sul patrimonio netto, era del 20%; il ritorno degli investimenti solo dell' 1,8%; e il rapporto d' indebitamento del 97,8%: uno a uno fra mezzi propri e di terzi.

        Ma il piano industriale 2005 parla di investimenti per 83,1 milioni in cinque anni. Ed ? di 30 milioni in tre anni il budget dichiarato solo per il progetto Grandi stazioni. La Feltrinelli di stazione Garibaldi a Milano, per esempio, aprir? in giugno: contratto di locazione di 12 anni con Centostazioni (Save). E per quella da 2 mila metri quadri in Centrale, con le Grandi stazioni di Fs-Pirelli-Benetton-Caltagirone, inizieranno i lavori in settembre. Come a Napoli.

        ? chiaro che serviva un' iniezione di denaro per questo piano d' espansione. Che ha come testa d' ariete la controllata Librerie Feltrinelli, prima per quote librerie in Italia col 25-30% e fucina ormai della gran parte dei ricavi: 248 milioni, dieci volte i 24 milioni della casa editrice pura, la Giangiacomo Feltrinelli editore. Ma il modello supermarket applicato dall' editore del ?Che? lascia perplessi dipendenti e concorrenti. ?Ci preoccupa il ripiegamento verso gli standard della grande distribuzione?, dice Jonas Onidi, delegato sindacale. ?Hanno politiche commerciali ai limiti dell' etica, non possono pi? fare i duri e puri?, accusa un noto libraio milanese. .

        ?C' ? un progressivo svuotamento del ruolo del libraio - lamentano in Feltrinelli Duomo -. Tutto ? deciso in sede centrale, ti dicono che il modello dev' essere il cross selling di Foot Locker, entri per comprare le scarpe ed esci anche con i calzini. Ma questa gente ha mai messo piede in libreria??. ? vero che solo un terzo del mercato del libro in Italia viene ormai dalle librerie, dice Giuliano Vigini, anima storica della Editrice Bigliografica. E il canale ?grande distribuzione? ? cresciuto di circa il 4% l' anno scorso: il doppio del mercato.

        Non ? un caso se i nuovi manager vengono da l?: come il direttore Fabrizio Rigante, ex Unieuro. Ma chiss? se Giangiacomo Feltrinelli si sentirebbe affine ai banchieri.

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