Fiat, stabilimenti riaperti dopo la cassa integrazione
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MILANO— Cancelli riaperti da ieri in cinque stabilimenti Fiat, con il ritorno al lavoro di circa 30mila operai dopo due settimane di cassa integrazione. Solo a Pomigliano d’Arco lo stop della produzione è stato prolungato di altri sette giorni. «Riprendiamo con tutte le migliori intenzioni di andare avanti», ha commentato l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, in merito alle prospettive della ripresa delle attività, confermate anche dall’avvio del polo logistico avanzato alla Fiat di Cassino che, primo in Europa, consentirà di fabbricare in contemporanea tre modelli diversi di auto su una sola linea di produzione. Nessuna anticipazione, invece, a proposito dello spin-off dell’auto, posizione ribadita ieri anche dal vicepresidente del gruppo, John Elkann. Per gli operai di Termini Imerese il ritorno al lavoro non allontana comunque le preoccupazioni sul destino dello stabilimento (2.300 addetti tra lavoratori diretti e indotto) che la Fiat è intenzionata a chiudere alla fine del prossimo anno. Così come incerto appare il futuro dei circa 300 lavoratori dell’Alfa di Arese, ai quali, nell’incontro di ieri a Milano tra sindacati e rappresentanti della Fiat, è stato confermato il trasferimento a Torino dall’11 aprile.