Fiera Bologna accelera la trasformazione in spa
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Montezemolo: in programma anche la quotazione
 Fiera Bologna accelera la trasformazione in spa Emilio Bonicelli
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BOLOGNA - Accelerare i tempi per la trasformazione in società per azioni, con l'obiettivo di «essere la prima fiera italiana a quotarsi in Borsa». Contemporaneamente dare il via a una nuova stagione di sviluppo con un programma che prevede, da una parte, l'allargamento dell'area espositiva su ulteriori 50mila metri quadrati, dall'altra importanti infrastrutture. Così Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari e di Bologna Fiere vede il futuro del secondo polo espositivo italiano. «Gli esperti sono al lavoro per definire congrui valori di conferimento», in vista della trasformazione in spa». Ormai pronto anche il business plan sino al 2009, con la previsione di un sostanziale raddoppio del fatturato stimato in oltre 100 milioni di euro. Il disegno che si sta delineando è quello di un'impresa in cui i soci pubblici, che comunque conserverebbero la golden share, dovrebbero scendere a una quota del 30-35 per cento. «Un pacchetto sufficiente per assicurare il controllo». Poi porte aperte ai privati, «anche banche, ma in modo marginale», con la possibilità di realizzare scambi azionari con altri poli fieristici al fine di definire sinergie e progetti comuni in un «programma di sviluppo integrato». Al momento della quotazione in Borsa, secondo Montezemolo, il valore delle azioni è destinato a crescere in modo significativo, «almeno un raddoppio», con ritorni economici significativi per i soci pubblici disposti a cedere parte delle quote attualmente possedute. Intanto il Comune di Bologna ha dato il via libera al programma di ampliamento su nuovi 50mila metri quadrati. Un'area reperibile solo al di là della tangenziale cittadina, secondo un progetto che prevede un collegamento sotterraneo con l'attuale area espositiva. La fiera, poi, verrà dotata di nuovi parcheggi per 7.500 posti. Ma non è tutto. Al momento della costruzione della metropolitana cittadina vi saranno due fermate dedicate al quartiere fieristico, mentre il progetto di sistemazione del raccordo tra A1 e A14 prevede l'apertura di un nuovo casello per l'area espositiva. Secondo Montezemolo i programmi di crescita di Bologna Fiere sono un segno positivo in una regione come l'Emilia-Romagna che «deve ritrovare una forte spinta di progettualità e interrogarsi su che cosa vorrà essere tra dieci anni». Per continuare a crescere si deve puntare con decisione «sull'innovazione, sulle infrastrutture e sui programmi di privatizzazione». In particolare la Regione dovrà dotarsi di «centri di eccellenza nella ricerca». Venerdí 21 Dicembre 2001
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