16/10/2009 ore: 11:26

France Télécom, suicidio numero 25 Sarkozy: bisogna pensare ai lavoratori non solo alla Borsa

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PARIGI - È il venticinquesimo suicidio in diciannove mesi, un nuovo dramma che illustra il clima malsano dentro France Télécom: un ingegnere di 48 anni si è impiccato ieri mattina a casa sua. Lavorava nel centro di ricerca di Lannion, lo stesso cui apparteneva un altro uomo, morto suicida meno di due mesi fa.
Sposato e padre di famiglia, l´uomo era da un mese in malattia su consiglio del medico. Ha lasciato una lettera in cui spiegherebbe il suo gesto con la delusione provocata da una mancata promozione. Il tragico episodio ha sconvolto l´azienda, dove da qualche settimana sono in corso negoziati per mettere fine all´ondata di suicidi cominciata nel febbraio 2008. Didier Lombard, presidente e ad del gruppo, è arrivato ieri sera in Bretagna: «Dobbiamo uscire da questa spirale infernale». E Sarkozy, in un´intervista al Figaro, ha affrontato la questione: «Il lavoro dei dipendenti dev´essere posto sopra al resto. La vita delle imprese ha girato per troppo tempo attorno ai corsi di Borsa e al breve termine, a scapito delle condizioni di lavoro e delle relazioni sociali».
Venticinque morti e tredici tentativi di suicidio nel solo 2009, di cui uno sventato in extremis pochi giorni fa, sono un terribile bilancio. Malgrado non si tratti di cifre incompatibili con le medie nazionali, le statistiche dicono poco: la realtà è che l´azienda deve affrontare i problemi creati da metodi di management brutali, che hanno destabilizzato la società e i lavoratori. Il licenziamento del numero due, Pierre-Louis Wenes, considerato il "cost killer", non poteva certo bastare da solo per riportare la situazione alla normalità. Il suo sostituto, Stéphane Richard, lo ha riconosciuto: «E´ una notizia terribile, che temevo». Richard ha detto che l´ingegnere morto ieri ha lasciato una lettera, ma ha precisato di non conoscerne il testo esatto: «Parla di una delusione di cui avrebbe sofferto, di un posto cui era candidato e per il quale non è stato scelto». Il ministro del Lavoro, Xavier Darcos, ha invitato azienda e sindacati a «intensificare» i negoziati in corso. Le organizzazioni sindacali, prima che arrivasse la notizia del nuovo suicidio, avevano annunciato una giornata di mobilitazione per il 20 ottobre: «Il personale è ancora in pericolo». Alcuni sindacalisti di base sono ancor più espliciti: «Quel che temiamo veramente è che un disperato faccia un massacro». Per il momento, France Télécom ha bloccato la mobilità interna, una delle cause principali dello stress, sino a fine anno. E Richard, destinato a diventare numero uno del gruppo nel 2011, ha assicurato che l´azienda intende davvero cambiare: «Non si tratta di mettere fra parentesi un sistema fino al 31 dicembre e di riprendere lo stesso sistema il 1º gennaio. Metteremo in opera un nuovo sistema di mobilità con nuove regole e anche con nuove garanzie a partire dall´anno prossimo».

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