Grande distribuzione: Casino punta sull’Italia
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Il colosso francese della grande distribuzione ha intavolato trattative con Coop e operatori locali
 Casino punta sull’Italia L’obiettivo è rilevare una rete di negozi discount con la controllata Leader price Vincenzo Chierchia
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MILANO - Presto il panorama della distribuzione italiana dovrebbe contare un nuovo protagonista. Il gruppo Casino, tra i colossi transalpini della distribuzione, si prepara infatti a sbarcare nella Penisola e in tempi brevi. Con circa 60mila miliardi di lire di giro d’affari complessivo, una presenza in 14 Paesi oltre alla Francia, il gruppo Casino (quotato in Borsa in Francia e la cui quota di controllo fa capo al gruppo Rallye) conta circa 7mila punti di vendita, di diversi formati, dislocati in tre Continenti: Europa, America e Asia. In particolare, Casino sta cercando di entrare sul mercato italiano con la controllata Leader price, una delle catene di negozi con formula discount già sperimentata in diversi contesti e con un marketing aggressivo. Casino sembra giocare la partita italiana su più tavoli. Un tavolo di confronto è aperto da mesi con il gruppo italiano Coop, che dispone di una rete di negozi discount con oltre 200 punti vendita e un giro d’affari di circa 700 miliardi. Le performance dei discount Coop non sarebbero però particolarmente soddisfacenti per il vertice del colosso cooperativo. Finora il controllo dei disocunt è stato paritetico tra Coop e Conad. Le due organizzazioni l’anno scorso avevano conferito i prodi disocunt in un’unica struttura a controllo congiunto. Nei giorni scorsi Coop la rilevato la quota di Conad nella società capogruppo della catena di discount. Non ci sono conferme ufficiali, ma indiscrezioni di mercato sottolineano che questa mossa potrebbe preludere o a un rilancio in grande stile dei negozi disocunt della Coop, oppure potrebbe essere il trampolino per una partnership a livello internazionale. E Casino sarebbe particolarmente interessato a una rete di punti vendita già operante, viste peraltro le difficoltà di aprire nuovi negozi in Italia. Nello stesso tempo emissari di Casino hanno avviato contatti con operatori locali interessati a uscire dal business del discount. A casino sembrano interessare appunto reti di negozi discount anche a livello locale o parti di reti nazionali gestite da imprenditori locali. Nel mirino del gruppo francese ci sarebbero dunque, secondo le indiscrezioni raccolte sul mercato e non frutto di comunicazioni ufficiali della società transalpina, strutture distributive discount nel Centro-Nord. Verifiche sarebbero state avviate in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Del resto il business del disocunt, dopo aver conosciuto un vero e proprio boom negli anni 90 sull’onda dell’ingresso in Italia del colosso tedesco Lidl, ha subito una fase di consolidamento, e di ripesanemento anche della formula commerciale, con l’introduzione di prodotti di marca accanto a quelli discount. Attualmente si contano oltre 2.200 negozi con un giro d’affari di circa 7mila miliardi. È probabile che Casino, tramite Leader price, faccia solo il primo passo sul mercato italiano. Il gruppo peraltro ha seguito una strategia di internazionalizzazione, da un lato, e di diversificazione nell’ambito dei servizi alla clientela dall’altro (banca e finanza, vacanze, articoli sportivi, hi-fi). E Leader price è uno dei cardini dello progetto di sviluppo internazionale di Casino, che ha una vocazione multiformato: ai circa 250 ipermercati si aggiungono 2.500 supermercati, circa 4mila superette (ossia piccoli spermarket di vicinato) e circa 300 ristoranti. Mercoledí 12 Settembre 2001
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