Hotel: Sol Melià all’attacco del mercato italiano
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domenica 8 prile 2001
Sol Melià all’attacco del mercato italiano
MILANO . Sol Melià, principale catena alberghiera
spagnola con 350 hotel e oltre 8Omila camere e
settima ai mondo per capitalizzazione di Borsa (circa
2 miliardi di euro), entra con forza in Italia, unico
grande mercato da cui ancora mancava. E i progetti
sono molto ambiziosi. Nei giorni scorsi è stato inau-
gurato il primo albergo, il Melià Roma Aurelia Anti-
ca (peraltro già in funzione), a cui seguirà entro breve
il nuovo cinque stelle Meilà
Milano, zona Fiera. A settem-
bre sarà già la volta del terzo
albergo, a Verona, che si chia-
merà Tïyp Hotel Verona
(Tryp è il nome della catena
spagnola che è stata recente-
mente acquisita da Sol Me-
lià). Entro il 2003 arriverà poi
il Melià Olbia, che segnerà
l'ingresso del gruppo anche nel segmento leisure,
con un centro benessere Messegué (di fatto, sarà
l’unica catena internazionale ad essere presente in
un’area storicamente "riservata" a Ciga-Starwood), e
infine un secondo albergo a Roma, il fiore all’occhiel-
lo, il Grand Melià Roma, un cinque stelle lusso in un
palazzo del XVI secolo nel centro della città.
Ma non finisce qui. «Abbiamo 5 progetti già
firmati, siamo in trattative per altri 5 o
6», hanno detto i rappresentanti del grup-
po spagnolo presentando la prima struttu-
ra romana. E la capitale resta in cima alle
preferenze: con un albergo già aperto e
un altro in dirittura d’arrivo, Sol Melià
sta cercando di accaparrarsene altri due
in tempi brevi. Oltre a Roma , l’obiettivo
primario — ha sottolineato Luis Del Olmo,
responsabile dello sviluppo — è rappresentato dalle princi-
pali città italiane come
Venezia, Fireoze, Bolo-
gna e Torino, ma an-
che da buoghi di vacan-
za molto conosciuti co-
me la Toscana o anco-
ra la Sardegna. Sono
previsti immobili in
proprietà, ma anche formule di gestione e affitto.
il gruppo opera in tutto il mondo (è leader assoluto
in Spagna e America Latina) con quattro marchi:
Paradisus, Melià, Tryp e Sol, a cui si aggiunge il
Grand Melià. Controllato dalla famiglia Escarrer del
fondatore con una quota del 61%, il secondo azionista
è Tryp con il 7,2% (in cambio del conferimento di una
catena di circa 60 hotel), mentre il resto è sul mercato.
M.CAV.