I sindacati si ricompattano: lo sciopero si farà
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(Del 21/3/2002 Sezione: Economia Pag. 6)
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QUALCHE TENSIONE IN MATTINATA , POI TORNA L´INTESA. LA DATA DELLA MOBILITAZIONE GENERALE SARÀ DELIBERATA IL 27 MARZO |
I sindacati si ricompattano: lo sciopero si farà |
Confermata la manifestazione di sabato, mercoledì fiaccolata a Roma |
ROMA
I sindacati si ricompattano. Così. Cgil-Cisl-Uil proclamano insieme uno sciopero generale di otto ore, che si terrà ad aprile, in una data che verrà decisa mercoledì 27 con una nuova riunione unitaria. Sempre mercoledì in tutta Italia ci sarà una mobilitazione nazionale dei sindacati contro il terrorismo e per la democrazia, con una fiaccolata in serata a Roma, cui parteciperanno i tre segretari generali. E resta confermata la manifestazione Cgil di sabato, che pure diventerà una giornata «contro il terrorismo e per la democrazia», oltre che per i diritti. Non è stata una decisione facile, quella dei leader sindacali. In particolare, è stato difficile per i capi di Cisl e Uil destreggiarsi tra la volontà di contribuire a placare il clima politico-sociale; i segnali fortissimi provenienti dall´Esecutivo, che non ha rinunciato a tentare di inserire un cuneo tra loro e la Cgil; la pressione della base e di consistenti parti delle loro organizzazioni, che vogliono continuare la battaglia a difesa dell´articolo 18; il timore di darla vinta ai terroristi, e anche di arrivare a una rottura definitiva dell´unità sindacale. Anche in questo modo si spiega la totale dissonanza tra la dichiarazione mattutina del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - che aveva affermato che lo sciopero generale era stato «derubricato» dall'agenda della riunione - e la conclusione finale, che lo sciopero generale lo ha in effetti proclamato. Anche senza fissare la data. Nel corso della riunione non sono mancati momenti di confronto vivace, e qualche episodio curioso. A un certo punto della discussione, un collaboratore di Angeletti gli ha consegnato un biglietto: conteneva un messaggio del ministro del Welfare Roberto Maroni, che proponeva un incontro per il primo pomeriggio. Il leader Uil ha riferito la cosa; ma non era affatto chiaro se la richiesta di incontro era rivolta a tutti e tre i segretari generali, o soltanto (così parrebbe in effetti secondo molti autorevoli partecipanti) ad Angeletti e Pezzotta, tagliando fuori la Cgil. La cosa è finità lì. Nel dibattito, Angeletti ha esordito proponendo di fare una manifestazione unitaria per la prossima settimana. Proposta alla quale si è associato il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta. Cofferati ha rilanciato: «sconvochiamo» la manifestazione di sabato, e riconvochiamola unitariamente contro il terrorismo e per i diritti. Niente da fare, hanno replicato Cisl e Uil: ormai la manifestazione di sabato 23 è troppo «targata» Cgil. Ma rompere non si poteva, ed è prevalsa quella che in casa Cisl definiscono «una soluzione di buon senso». Una soluzione affidata a un comunicato congiunto letto ai giornalisti dal numero due Cgil, Guglielmo Epifani. «Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil riconfermano la più netta e intransigente condanna del terrorismo e dell'uso della violenza - si legge nell´esordio - i quali oltre a colpire persone inermi come il professor Marco Biagi e a gettare nel lutto la famiglia tendono come sempre ad alterare la fisiologica vicenda dei processi politici e sociali di cui vive ogni società democratica». Per il resto, ci sarà lo sciopero generale contro riforma dell´articolo 18, decontribuzione e arbitrato. Mercoledì, la mobilitazione unitaria contro il terrorismo, allargata a tutte le forze democratiche e istituzionali e all'associazionismo. Le tre organizzazioni sindacali saranno presenti ai funerali del professor Biagi. Per adesso, resta in piedi lo sciopero generale Cgil del 5 aprile, «ma esistono le condizioni - ha precisato poi Cofferati - per trovare un'intesa sulla data». Angeletti, alla fine del vertice sindacale, ha precisato la sua posizione sulla «derubricazione» dello sciopero: significava semplicemente «posticiparne la data». Per il segretario della Uil, «la proclamazione dello sciopero generale era stata già fatta e verrà mantenuta fino a quando il governo manterrà inalterate le modifiche all'articolo 18 proposte e la decontribuzione contenuta nella delega previdenziale». Per Angeletti, infatti, anche se «ad ogni richiesta di dialogo noi rispondiamo con il confronto, è del tutto naturale che le decisioni prese dal sindacato rimangano immutate. Se il governo dovesse avanzare nuove proposte ci saranno nuove decisioni da parte del sindacato. Noi siamo di fronte ad un ennesimo atto terroristico che, a differenza del passato, si è inserito in una fase di conflitti sociali». Scarno il commento dal segretario cislino Savino Pezzotta: si è limitato a dire che Cgil, Cisl e Uil sull'articolo 18 hanno «confermato le posizioni precedentemente assunte». Per quanto riguarda le iniziative contro il terrorismo che si svolgeranno mercoledì prossimo, Pezzotta ha detto che sono il frutto di una «decisione unitaria». La Cisl comunque lascia aperta la porta del dialogo, ma risponde picche all'invito del governo: «Al tavolo ci arriveremo - ha detto - ma adesso non abbiamo tempo. Comunque da parte nostra non esiste nessun problema a riprendere il confronto». |
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