Il Paese primo in Europa nella contraffazione dei marchi
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Martedì 14 Novembre 2000 Il Paese primo in Europa nella contraffazione dei marchi MILANO. L’Italia ha un triste primato in Europa, quello di essere al primo posto nel business dei prodotti contraffatti; a livello mondiale il nostro Paese si attesterebbe al terzo posto (dopo Corea del Sud e Taiwan) come è stato ricordato ieri nel corso del «Black day» organizzato da Confcommercio.
Il business della contraffazione cresce a ritmi vertiginosi: l’aumento degli affari illeciti è stato del 1.200% nell’ultimo decennio. La confraffazione rappresenta ormai tra il 5 e il 7% dell’intero commercio internazionale, causando alle industrie di marca nel mondo circa 100mila miliardi di perdite. Secondo i dati forniti da Confcommercio il giro d’affari dei prodotti contraffatti in Italia si aggira tra i 35mila e i 40mila miliardi (considerando anche l’abusivismo); particolarmente colpiti abbigliamento e moda (6mila miliardi), alimentari (4.500), pelletteria (3mila) e prodotti musicali (2.300).
In particolare l’Unione commercianti di Milano ha condotto un’indagine da cui emerge che l’81% dei negozianti meneghini ha riscontrato la presenza di venditori illegali nella zona di attività. Il capoluogo lombardo, con il 9,2% delle denunce per frodi, il 2,5% di quelle per falsificazione e il 2,6% delle vendite di falsi sul totale nazionale, è al quinto posto in questa speciale graduatoria nazionale, superata da Roma, Venezia, Genova e Torino. «La categoria, con l’abusivismo, non vuole più convivere» ha affermato il presidente di Confcommercio, Sergio Billè. E il ministro dell’Interno, Enzo Bianco, promette ai commercianti un maggiore impegno delle forze di polizia contro l’abusivismo commerciale e la contraffazione dei marchi auspicando la mobilitazione dei Comuni.
V.Ch.
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