8/1/2010 ore: 9:10

Immigrati, una giornata di guerriglia a Rosarno

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Rosarno (Reggio Calabria)— La rivolta dell’insofferenza. Stanco dei continui soprusi e delle misere paghe, di vessazioni e insulti di ogni tipo, di agguati a colpi di fucile, il popolo degli immigrati di Rosarno si è ribellato. E proprio dopo l’ennesima sparatoria, avvenuta ieri pomeriggio, nei pressi di due distinte strutture che ospitano gli extracomunitari, che si è scatenata la guerriglia. Durata per tutta la notte.
Gli scontri La guerriglia a Rosarno e sotto, al centro, un immigrato lancia una pietra contro la polizia
Due immigrati sono stati feriti da sconosciuti con pallini da caccia. Entrambi sono stati ricoverati, ma le loro condizioni non destano preoccupazione. La notizia ha scatenato l’ira di circa 120 connazionali. Rosarno è una colonia di immigrati, ne ospita circa 1.500, tutti impiegati nella raccolta degli agrumi e degli ortaggi. Divisi in tre gruppi, ieri sera, hanno prima bloccato la statale 18, quella che collega Rosarno a Gioia Tauro, costringendo gli automobilisti a fermarsi. Armati di spranghe, bastoni e pietre, hanno iniziato un tiro a bersaglio contro le auto. Le schegge dei vetri hanno ferito all’orecchio destro un bambino, che si trovava in auto con i genitori. Il bimbo è stato medicato e subito dimesso. Venti le auto danneggiate. Gli immigrati hanno anche cercato di aggredire gli stessi automobilisti, molti dei quali si sono dati alla fuga abbandonando l’auto.
La protesta poi si è trasferita al centro di Rosarno. Qui gli extracomunitari hanno iniziato a svuotare i cassonetti dell’immondizia e poi gli hanno dato fuoco. Moltissime le auto danneggiate e capovolte. Gli immigrati, quasi tutti di nazionalità africana, hanno poi preso di mira le vetrine dei negozi del centro e le hanno distrutte a colpi di bastone e spranghe. Sono stati attimi di terrore. Qualcuno è riuscito a salire anche sui balconi delle abitazioni tirando giù piante e oggetti di varia natura. La gente si è chiusa in casa. Le persone che si trovavano in giro in quel momento hanno trovato riparo nei bar o nei negozi e si sono sbarrati dentro.
Il primo intervento di polizia e carabinieri, non è servito a tranquillizzare i dimostranti. Anzi l’arrivo delle forze dell’ordine ha reso ancor più incandescente il clima. Rosarno per qualche ora è diventata una piccola Beirut. La violenza degli immigrati avrebbe potuto avere conseguenze ancor più tragiche. Alcuni cittadini, infatti, hanno cercato di reagire, anche con le maniere forti, ma sono stati costretti alla ritirata. Il questore di Reggio Calabria ha inviato decine di squadre del reparto anticrimine per fronteggiare la rivolta. Sono stati lanciati anche i lacrimogeni per cercare di disperdere i dimostranti, sei dei quali sono rimasti contusi.
Due anni fa, il ferimento di due africani aveva fatto esplodere la protesta degli immigrati. Quella volta, però, i migranti, che vivono in un’ex cartiera, in condizioni disumane, erano scesi per le strade pacificamente. Il corteo, allora, dopo aver attraversato Rosarno, si era fermato sotto il palazzo del Comune e aveva chiesto al commissario prefettizio la garanzia per un trattamento più umano e dignitoso. Da parte del popolo bianco

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