12/7/2002 ore: 10:45

Immigrazione, sì definitivo alla Bossi-Fini

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(Del 12/7/2002 Sezione: Interni Pag. 5)
IL GOVERNO SI IMPEGNA A REGOLARIZZARE ANCHE I DIPENDENTI DELL´INDUSTRIA
Immigrazione, sì definitivo alla Bossi-Fini
Forza Italia: potrà entrare solo chi lavora. L´Ulivo: legge razzista



ROMA
Dopo mesi di polemiche, "duelli rusticani" tra centristi dell´Udc e Lega, mediazioni di Palazzo Chigi è arrivato ieri l´ok definitivo del Senato alla legge Bossi-Fini. La riforma delle norme sull´immigrazione è stata approvata con 146 sì, 89 no e 3 astenuti. Contrario l´Ulivo, Rifondazione non ha partecipato al voto per protesta contro il «testo razzista», mentre la maggioranza ha dato compatta il via libera. A sbloccare la situazione è stata l´intesa sulla regolarizzazione dei clandestini che lavorano nelle aziende, in linea con quanto previsto per colf e badanti. Il governo, infatti, ha accolto in aula un ordine del giorno che lo impegna a varare un provvedimento "ad hoc" per gli stranieri occupati nelle imprese italiane. La maggioranza, dunque, ha mandato definitivamente in pensione la legge Turco-Napolitano, ripresa in parte nel capitolo delle espulsioni. Per il resto l´impianto è stato modificato in profondità con l´obiettivo di rafforzare la lotta al traffico di clandestini. Trovata l´intesa con la Lega, l´Udc rivendica il contributo positivo dato ad una «buona normativa» dell´accoglienza fondata sul lavoro. «Anche se continuerà ad essere chiamata legge Bossi-Fini - sottolinea il presidente dei senatori centristi, Francesco D´Onofrio - noi abbiamo inciso in profondità. Ora per integrare gli immigrati nella società dobbiamo passare dalla cultura del lavoro a quella della persona». Tante le novità introdotte dalla Bossi-Fini. Innanzitutto le impronte digitali per gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno o il rinnovo e l´abolizione dello sponsor, il sistema della chiamata in Italia concepito dal centrosinistra per agevolare l´inserimento degli stranieri nella società e nel mondo del lavoro. Altri punti chiave della riforma varata dalla Casa delle Libertà sono il permesso di soggiorno della durata di due anni legato al contratto di lavoro, gli sconti di pena per gli scafisti pentiti e i ricongiungimenti familiari. «E´ una riforma in sintonia con l´opinione pubblica e con l´Europa - evidenzia Andrea Pastore, presidente "azzurro" della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama - maggiore severità, maggiore controllo, maggiore possibilità (per chi entra legalmente) di trovare lavoro e riscattare la propria dignità». Tutto è avvenuto «in maniera contestuale» come chiedeva l´Udc con l´emendamento Tabacci. Da una parte il Senato ha detto sì alla Bossi-Fini. Dall´altra, i senatori hanno approvato l´ordine del giorno con cui l´esecutivo si impegna a regolarizzare gli stranieri occupati in nero. Adesso il governo, con un disegno di legge separato, estenderà quanto previsto per le colf e le badanti pure al settore dei lavoratori extracomunitari dell´industria. A vigilare sull´applicazione delle nuove norme e sui trattati internazionali sarà il comitato bicamerale Schengen-Europol , presieduto da Alberto Di Luca. «Con la fine dell´iter parlamentare del provvedimento - sottolinea Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato - si volta pagina e d´ora in poi verrà nel nostro Paese soltanto chi ha un lavoro e potrà vivere con dignità. Polso fermo invece per chi arriva per delinquere. Abbiamo finalmente rimediato ai guasti provocati dalla Turco-Napolitano, una legge inadeguata e insufficiente». Dura la reazione del Ds Gavino Angius. «La Bossi-Fini è assolutamente sbagliata, anche l´Alto commissariato Onu per i rifugiati accusa la maggioranza di calpestare e negare diritti fondamentali della persona. Il giudizio delle Nazioni Unite basta a rispedire al mittente un provvedimento cinico, intollerante, razzista, indegno di un paese civile qual è il nostro». Per Fausto Bertinotti «come i lavoratori vengono privati dell´articolo 18, così agli immigrati viene tolto il diritto di cittadinanza». Netta l´opposizione del volontariato cattolico. La rilevazione obbligatoria delle impronte digitali, secondo don Luigi Ciotti, è «una misura ingiustificata e intollerante che viola la dignità e i diritti dei singoli e disconosce i principi di uguaglianza, libertà, reciprocità che fondano le democrazie». Condanna senza appello pure dal missionario Comboniano Alex Zanotelli, leader della galassia "non profit": «Mi vergogno di essere italiano, è una legge anticristiana che mette fra parentesi la persona. Ciò che interessa è che l´immigrato lavori, non che esista come essere umano con una propria cultura o come cittadino. Si avalla una mentalità secondo cui l´immigrato deve essere una merce da utilizzare e poi buttare via».
Giacomo Galeazzi

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