13/2/2001 ore: 10:02

In Francia è scontro sulla pensione a 60 anni

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13 Febbraio 2001Oggi in edicola

Martedì 13 febbraio 2001
Pagina 10

In Francia
è scontro
sulla pensione
a 60 anni

Organizzazioni divise


PARIGI — Imprenditori aggressivi, sindacati divisi, governo sulla difensiva: il finanziamento delle pensioni e il futuro del sistema previdenziale agitano in Francia il negoziato fra le parti sociali. I problemi «tecnici» sono molto diversi da quelli italiani, se non altro perché Oltralpe non esiste il Tfr, ma la questione di fondo resta la stessa: come garantire il pagamento delle pensioni? Il padronato ha dapprima tentato di imporre con la forza la riforma dei pagamenti «complementari» (che non hanno niente a che vedere con i Fondi pensione), ma le manifestazioni di due settimane fa lo hanno costretto a fare marcia indietro. Anziché cercare lo scontro muro contro muro, la Confindustria francese (Medef) ha cambiato tattica, è riuscita a dividere i sindacati e ha passato la patata bollente al governo.
L’accordo firmato sabato scorso da due confederazioni su cinque invita infatti il governo a riformare il sistema previdenziale entro la fine del 2002. La ricetta degli imprenditori è quella di allungare i trimestri di contributi necessari per avere il massimo della pensione e quindi di far saltare il diritto a smettere di lavorare a sessant’anni. Su questo è scontro: introdotta da Mitterrand nei primi anni ‘80, la pensione a 60 anni è un simbolo della sinistra e il premier Lionel Jospin, non ha nessuna intenzione di rinunciarvi. Nei suoi quattro anni di governo, Jospin ha preferito non affrontare il problema, considerato troppo esplosivo.
Gli imprenditori cercano di imporre, all’interno degli organismi di gestione, nuove regole, con un atteggiamento aggressivo che suscita critiche anche all’interno del padronato; ma questa volta il Medef è riuscito a convincere almeno due sindacati (Cfdt, Cftc) a firmare un documento che invita il governo a riformare il sistema pensionistico. Per raggiungere questo obiettivo, gli imprenditori hanno però dovuto accettare un principio non secondario: chi ha cominciato a lavorare molto presto o ha svolto lavori penosi potrà andare in pensione anche prima dei 60 anni.
(g.mart)
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