21/3/2003 ore: 12:32
L´Italia in piazza contro la guerra
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21 marzo 2003 |
Pagina 16 - Interni |
I PACIFISTI
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L´Italia in piazza contro la guerra Scioperi, cortei, veglie, occupazioni: protestano milioni di persone Successo delle manifestazioni di Cgil, Cisl e Uil Mobilitazione immediata in tutto il Paese Incidenti a Venezia e a Trieste vicino ai consolati britannico e americano Stazioni e traffico bloccati. A Savona il vescovo in testa al corteo col sindaco GIOVANNA CASADIO FERRUCCIO SANSA
«Siamo qui a manifestare che non abbiamo perso la speranza», è stato uno degli slogan insieme a «quando la guerra scoppia il mondo si ferma». «No war» e «pace pace pace» sono stati gridati e ritmati dagli applausi. Con lo stop - anche di bus, treni e metrò - che il sindacato aveva annunciato allo scadere dell´ultimatum Usa, nell´ora dell´attacco contro l´Iraq i pacifisti sono scesi nelle piazze. A Roma quattro le manifestazioni, da quella degli studenti al mattino nei pressi dell´ambasciata americana al presidio di sei ore a piazza Venezia prima che partisse il corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil con i parlamentari pacifisti, confluito a sua volta nella fiaccolata del Campidoglio. Un fiume di gente: 100mila solo alla sera, quando i rumori delle mitragliatrici e delle sirene sono stati diffusi a tutto volume dai pacifisti vicino all´ambasciata di via Veneto "isolata" dai disobbedienti con un muro di 15 quintali di fieno. Ma sin dalla nottata di ieri i pacifisti si sono ritrovati in veglie davanti alle ambasciate e ai consolati Usa. A Milano gli studenti e i lavoratori si sono riversati in un lungo corteo: i disobbedienti, i volti dipinti di nero, hanno circondato il consolato americano. Piazza Castello a Torino ha raccolto una marea di manifestanti; a mezzogiorno su invito del cardinale Severino Poletto le campane di tutte le chiese hanno suonato per alcuni minuti. Vescovo e sindaco hanno sfilato insieme a Savona (7mila manifestanti). A Milano domenica il discorso del cardinale Tettamanzi sarà distribuito in ogni chiesa. Campane a morto contro la guerra hanno suonato a Treviso. E poi iniziative in tutte le parrocchie. Ma la mobilitazione è stata capillare: erano in 4mila a Belluno, 10mila a Pistoia e altrettanti ad Ancona, 3mila ad Agrigento. A Brescia un fascio di luce rossa è stato proiettato sull´orologio di piazza della Loggia per simboleggiare il no della città a ogni violenza. A Padova erano 30mila in piazza e gli studenti hanno pavesato con i colori della pace lo storico Palazzo del Bo´. A Pisa hanno sfilato in 5mila e i disobbedienti hanno impacchettato la sede della Banca nazionale del lavoro. A Potenza sono stati istituiti sei "punti" della pace dove pregare e riflettere. A Reggio Calabria, infine, il passaparola dell´appuntamento per la pace è stato lanciato con migliaia di sms. Manifestazioni tutte pacifiche, eccetto momenti di tensione e scontri a Venezia davanti al consolato britannico con lanci di uova e lacrimogeni, e a Trieste, dove i disobbedienti hanno cercato di entrare nel consolato Usa. L´ondata di protesta non si fermerà: domani a Roma l´Ulivo organizza una manifestazione alle 15 in piazza del Popolo. E oggi nella Capitale sfileranno 200mila agricoltori pacifisti.
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