
GIOCO- 3 Gli italiani spendono meno. E, dopo il record del ’99, la società ha perso Tris e Fs. Totip in gara entro giugno
L’ultima scommessa della Sisal di Molo
Corre per Coni e lotterie. Si espande all’estero. Pensa alla Borsa. Ma l’anno scorso il Superenalotto è sceso del 21%
C on il Superenalotto è andata molto bene, quattro anni di rinnovo della concessione, fino al 31 marzo 2005, dopo un po’ di suspense. Ma è stata la vittoria più importante, visto che porta più dei due terzi dei ricavi. Con il Totip è andata un po’ meno bene, sei mesi di proroga in attesa che si faccia a giugno una gara alla quale potranno partecipare anche i concorrenti. Con la Tris, invece, è andata proprio male, visto che è passata ad altri, tra polemiche e ricorsi (respinti). E ora la Sisal - società che alla fine è rimasta nelle mani della famiglia Molo dopo mesi e mesi di trattative e una grossa offerta dell’Enel - oltre ad affrontare l’esperienza internazionale, è pronta a gareggiare nelle prossime settimane per i giochi del Coni e per le lotterie. Una scommessa importante per la società guidata da Giorgio Sandi che ha come obiettivo dichiarato per quest’anno l’arrivo in Piazza Affari (non prima, però, del secondo semestre) e per questo lo scorso novembre ha diffuso il 3% del capitale tra le ricevitorie collocando oltre 15 mila azioni privilegiate. Il mercato del gioco italiano lo scorso anno, infatti, è andato male, malissimo se lo si confronta con i risultati record del 1999. Al contrario delle scommesse, che hanno mostrato un’ottima crescita. E questo, naturalmente, si sarà riflesso anche sui bilanci delle società. La Sisal gestisce Superenalotto e Totip e, insieme a Lottomatica, Formula 101. Ha, inoltre, un accordo con le Ferrovie Nord Milano per la vendita di biglietti ferroviari presso le proprie ricevitorie. Dal gennaio 2000 ha perso, però, la gestione della Tris (66,9 miliardi di ricavi ’99), così come sono terminati gli accordi con le Ferrovie dello Stato (1,7 miliardi di aggio, compresi però quelli per le Fnm) e con Western Union (823 milioni). Le scommesse sportive fanno, invece, capo alla controllata Spati e quelle ippiche a Match Point. Nel 1999 Sisal aveva festeggiato il miglior esercizio dei suoi cinquantaquattro anni di vita, con utili della capogruppo più che raddoppiati a 67,2 miliardi su ricavi saliti di quasi il 30%. Il 2000, del quale non sono ancora stati diffusi dati, avrà risentito della situazione generale che ha registrato una flessione del 17,3% dei giochi (esclusi lotterie e gratta e vinci). In particolare, per il Superenalotto (237,5 miliardi di aggio a Sisal nel 1999) gli italiani hanno speso nel 2000 4.838,9 miliardi, il 21% in meno dell’anno precedente; per il Totip (33,3 miliardi i ricavi Sisal nel ’99) 144,8 miliardi (-20,4%). Formula 101, invece, nel suo primo anno di vita ha raccolto 44,2 miliardi, l’80% dei quali presso le ricevitorie di Sisal. Vista la caduta generale (si va dal -27,2% del lotto al -45,2% del Totosei) le quote di mercato sono rimaste abbastanza stabili, 18% per il Superenalotto (era 18,9% un anno prima) e 0,5% il Totip (da 0,6%). Formula 101 si è assicurata complessivamente lo 0,2% del mercato. Alla società, comunque, mostrano ottimismo e confermano gli obiettivi già annunciati, come il progetto di quotazione. La frenata del gioco, spiegano, va ricercata in una somma di motivi tra i quali il «tetto» introdotto per il Superenalotto nel settembre ’99 e il videopoker e i centri di trasmissione che hanno sottratto risorse al mercato delle scommesse. Quanto al Totip, risente invece di una formula vecchia (è nato nel ’48) che Sisal, alla prossima gara, ha già proposto di rinnovare. Riguardo ai nuovi programmi, oltre alla corsa per i giochi del Coni e per le lotterie tradizionali e istantanee, Sisal è impegnata in un programma di espansione all’estero. In Germania, per esempio, sono già entrati in funzione una cinquantina dei 2.500 punti vendita che costituiranno entro il 2004 la rete per le scommesse ippiche. E in Argentina l’azienda si è alleata con la Boldt, la maggiore società locale nel settore dei giochi. Diverso il discorso per le scommesse sportive e per le scommesse ippiche che lo scorso anno hanno registrato ottime performance generali. Le prime hanno raccolto complessivamente 1.443,6 miliardi (»82,7%) e la Sisal, tramite la Spati, con 104,9 miliardi si è portata a una quota del 7,3% del mercato. Le scommesse ippiche, invece, sono salite del 52,4% a 3.687 miliardi e Match Point, società del gruppo Molo, ha raggiunto il 7,9% del totale.
Maria Silvia Sacchi
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