26/10/2007 ore: 12:03
L'Unità: le garanzie di Angelucci
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ANDREA GRECO La famiglia Angelucci era già entrata nel quotidiano fondato da Gramsci nella sua precedente vita, e con una quota importante: il 24,5 percento. Poi era arrivata la breve ma drammatica chiusura del giornale, nel luglio 2000. Adesso gli Angelucci ritornano, ma provano a farlo in punta di piedi. Tra i loro impegni, c´è il mantenimento dei posti di lavoro e ovviamente della linea politica della testata, come subito chiesto dalla redazione. D´altra parte, il nuovo editore ha interesse a dribblare l´inevitabile gioco delle interpretazioni politiche. L´arrivo degli Angelucci è più gradito a D´Alema oppure a Veltroni? E come va letto alla luce della nascita del Partito Democratico? Gli interrogativi si sprecano, in queste ore. Figura di continuità tra l´attuale gestione e quella futura sarà Marialina Marcucci, imprenditrice lucchese e fondatrice di Videomusic che nel 2005 divenne vicepresidente della Giunta regionale toscana. Oggi è presente nella complicata compagine azionaria e resterà - sembra - anche nella prossima. In queste ore, la Marcucci veste i panni del pompiere. «L´Unità - dice - non è assolutamente in vendita. Certo, da tempo diciamo che saremmo felici se qualcuno si aggiungesse alla cordata degli azionisti. E questo può portare anche a dei cambiamenti: qualcuno può uscire mentre qualcun altro entra. E´ fisiologico. Gli Angelucci? Non sto parlando di un loro ingresso. Dico solo che ci sono dimostrazioni di interesse per entrare nella compagine azionaria de L´Unità. Sono imprenditori italiani, nessuno di passaporto straniero. Punto. Ma nell´immediato non c´è assolutamente niente». Assolutamente niente, giura lei. Quest´estate, la Marcucci si è affrettata a smentire anche la precedente puntata di questo caso. Ad agosto il settimanale Panorama ha scritto di una possibile vendita dell´Unità alla famiglia Moratti. La vendita, poi, non c´è stata. Ma la trattativa, ancora oggi, trova tante conferme. |