3/7/2003 ore: 11:14

La catena Ferri (casalinghi) non sfugge al fallimento

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      Giovedí 03 Luglio 2003

      La catena Ferri (casalinghi) non sfugge al fallimento
      Senza successo i tentativi di salvare il gruppo pugliese, debiti a quota 340 milioni

      BARI - Libri sociali in tribunale e fallimento per il gruppo Ferri di Corato (Bari), realtà leader nella vendita di detergenti e prodotti per la casa, con 393 punti vendita. Il Tribunale di Trani (Bari) ha dichiarato lo stato di insolvenza della Genesi, la società holding del gruppo, accogliendo le richieste di fallimento di una decina di fornitori (90 milioni di euro di crediti). Ed in loro compagnia quasi 50 banche esposte per oltre 250 milioni di euro.
      «Il primo passo da fare - spiega il curatore fallimentare Riccardo Merra - è ora di assumere le attività aziendali e immobiliari e avvisare i creditori del termine del 15 gennaio 2004 fissato dal giudice delegato per l'ammissione al passivo».
      I tentativi di risanamento finanziario annunciati a gennaio non hanno evitato il fallimento di questo gruppo che era diventato un caso per la crescita fin troppo tumultuosa: in 15 anni aveva portato da 1 a quasi 400 il numero dei punti vendita grazie anche alla formula del franchising.
      A marzo il gruppo aveva concluso un accordo per l'affitto di alcuni rami d'azienda con la Nowa Spa che da oggi si chiama Arepo Spa, sempre guidata da Fabio Melcarne, già al vertice Ferri. La Spa, costituita prevalentemente da grossi fornitori del settore (i Ferri non figurano nell'azionariato), ha fittato, per un canone quinquennale di 25 milioni di euro, 2 rami di azienda: dalla Genesi il segmento commerciale di acquisto e vendita dei prodotti e quello del trasporto merci e da Ferri Srl il marchio ed i contratti di franchising di 255 dei 393 punti vendita e dei due rami aziendali la Spa ha assorbito pure il personale per complessive 130 unità mentre per la logistica è stato concluso un contratto con la Ferri logistica.
      «La nuova Spa - spiega Paolo Foresta, direttore finanziario Arepo - ha avviato la ricostruzione delle attività operative, ripreso i rapporti con i maggiori fornitori e riapprovvigionato i punti vendita giudicati più competitivi».

      VINCENZO RUTIGLIANO

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