20/10/2006 ore: 12:56

La famosa invasione dei russi in Romagna

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    CORRIERECONOMIA di luned? 16 ottobre 2006
      Pagina 7 - L'inchiesta


      Stranieri in Italia
      I moscoviti sono i nuovi big spender di Rimini e dintorni: ?50% di acquisti nei primi 8 mesi 2006. Lo stile? Mordi e fuggi
        La famosa invasione dei russi in Romagna
          Arrivano in tremila a settimana per fare shopping. Sanano i conti degli enti locali. Ma investono zero


          Dal nostro inviato a Rimini
          Stefano Righi

          Misha ha due teste. Da un lato guarda i poveri, dall'altro i ricchi. Da una parte le badanti, i muratori. Dall'altra i benestanti, i nuovi signori. Sono due gruppi che non si conoscono. Il russo povero e il russo ricco hanno scelto Rimini come seconda patria. Piace agli uni e agli altri, anche se Mosca ? un’altra cosa e qui sono solo di passaggio. Cos? i ricchi a Rimini vengono a spendere, molto. I poveri a guadagnare, poco. Rimini e la Riviera romagnola nella stagione estiva 2006 sono stati l’area dove gli stranieri hanno speso di pi? in Italia: Rimini, Costa Smeralda, Capri, ecco la classifica. E ovunque il big spender ? russo.
            Misha vince a mani basse. Sulla Riviera romagnola ha speso quasi il 50% in pi? rispetto al 2005. E in Costa Smeralda, nelle gioiellerie di Porto Cervo e Porto Rotondo, ha staccato uno scontrino medio di 14.500 euro.
              Basta essere al ?Federico Fellini?, l’aeroporto di Rimini, un qualsiasi sabato mattina. Qui arrivano dai 7 ai 12 voli ogni fine settimana, dipende dalla stagione. Ogni volo porta in media 250 persone. Decollano da Novosibirsk, San Pietroburgo, Chelyanbisk, Yekateringurb, soprattutto da Mosca. Da gennaio a tutto agosto 105 mila passeggeri.
                Shop tour
                ?L’invasione, se cos? vogliamo chiamarla, ? iniziata nella prima met? degli anni Novanta - spiega Alfonso Baldazzi, un tour operator -. Io sono stato tra i primi a crederci. Organizzavamo degli shop-tour, scendevano soprattutto commercianti: tre-quattro viaggi l’anno, spendevano 3.000-3.500 dollari a viaggio e in una settimana facevano il giro dei grandi magazzini della zona. Impazzivano per il made in Italy: borse, scarpe, vestiti. Riempivano la stanza dell'albergo che quasi non c’entravano pi? e poi via, tornavano a casa carichi, pronti a rivendere. Pi? di dieci anni dopo continuano a tornare. Sono cambiati i modi, oggi scendono meno persone e spendono di pi?, si sono consorziati. E si sono attaccati i turisti…?.
                  Modello Giappone
                  Come i giapponesi. Ad attendere i turisti russi all’aeroporto Fellini c’? un piazzale pieno di autobus. Rimini ? la porta d’entrata, qui dormono la prima e l’ultima notte, le altre cinque della settimana-tipo le trascorrono tra Roma-Firenze-Venezia. Oppure si fermano tutta la settimana in Romagna: hotel a quattro stelle e non si bada a spese, neppure la sera in discoteca. I commercianti no. Quelli puntano verso San Marino, scendono nelle Marche per comperare scarpe, svuotano i magazzini delle griffe locali della moda, da Aeffe a Gilmar.
                    ?Il trend di spesa rilevato in Romagna quest’estate ha stupito anche noi - spiega Antonella Bertossi di Global refund, la societ? che cura i rimborsi dell’Iva agli acquirenti extra Ue, 40 mila negozi associati in Italia - . Nel 2006 la loro spesa ? cresciuta del 48%. Il fatto ? che, sebbene in Romagna sia ancora il turista tedesco il primo per numero, il russo non ha uguali per spesa, a Rimini come a Milano. Spendono molto e pagano preferibilmente in contanti?.
                      Pagamento in contanti
                      Senza freni. Almeno tre le conferme. In una delle boutique di Dolce & Gabbana, a Milano, ricordano ancora la vistosa signora che all'inizio dell’anno svuot? il negozio spendendo 69 mila euro. E alla cassa, senza esitazione, mise mano alla capace borsa e pag? cash.
                      A Cortina, invece, l’anno scorso scesero in 22. Jet privato fino a Venezia e poi limousine per festeggiare il compleanno di un importante uomo d’affari: non si fecero mancare nulla, anche un paio di concerti privati con due vincitori di Sanremo. In meno di una settimana lasciarono all’organizzatore 250 mila euro, volo a parte.
                      Il record per? ? di quel moscovita che sognava di comprarsi una barca, anzi voleva un Baglietto. Prese contatto e lo scafo dei suoi sogni divenne un progetto lungo 34 metri e proporzionalmente costoso: 12 milioni di euro. Ma cosa sono i soldi davanti a un sogno che si avvera? Cos?, fiss? l’appuntamento per firmare l'ordine. Una volta a Varazze visit? il cantiere, discusse i dettagli, i tempi di consegna (tre anni) e si apprest? a versare il 15% d’anticipo: 1,8 milioni di euro, tre miliardi e mezzo di lire. Naturalmente in contanti, che apparvero dentro una valigetta di pelle nera. ?Sono cos? - spiega Roberta Arcelloni, critica teatrale -, culturalmente cos?: non hanno il senso del limite. Si avvolgono in una cupio dissolvi che li porta continuamente a cercare l’eccesso…?.
                      ?Dal nostro punto di vista - sottolinea Alberto Ravaioli, sindaco di Rimini - la situazione ? ideale. Dopo un paio di stagioni di flessione, l’ondata russa ? tornata a crescere e gli episodi di criminalit? datano fine anni Novanta. Cos? l’invasione ? vissuta positivamente in una citt? che ha ormai il 10% dei propri residenti stranieri?.
                      Tanto che i russi, anzi le russe, hanno sostituito nel carnet dei vitelloni locali le turiste tedesche e svedesi. I charter da Mosca stanno raddrizzando i conti non soltanto dei 2.500 alberghi di Rimini, ma anche dell’aeroporto e del Comune, che incassa 2 euro di addizionale sui diritti d’imbarco di ogni passeggero.
                      ?I russi sono la fetta pi? importante del nostro business - ammette Massimo Masini, ex sindaco di Riccione e da 18 mesi presidente della societ? per azioni che gestisce l’aeroporto -. Rappresentano il 47% del traffico dei primi otto mesi del 2006. ? grazie a loro che quest’anno puntiamo ai 350 mila passeggeri. Non accadeva dall’87, prima delle mucillagini…?.
                      E proprio con i russi Masini conta a dicembre di pareggiare i conti di una spa che solo due anni fa perdeva 2,1 milioni di euro. Per dirla con il poeta Tonino Guerra, che qui citano tutti anche sulle tovaglie in carta delle pizzerie e che ha sposato Lora, una russa: ?Come si fa a non essere ottimisti??.
                        Poche case vendute
                        L’invasione ? per? soltanto apparente. I russi spendono, ma non investono. Raramente comperano casa, anche se non manca chi ha messo sul piatto 10 mila euro al metro quadrato per abitare nella zona pi? chic di Rimini o di Riccione.
                          ?Chi si stabilisce qui - racconta Graziano Urbinati della segreteria provinciale della Cgil -si dedica a lavori umili. Sono soprattutto badanti, che mantengono marito e figli rimasti a casa. Il boom si ? avuto nel 2002 con la legge Bossi-Fini. Gli uomini sono una minoranza, legati all’edilizia. Pochissimi si fermano. E sebbene siano pi? stranieri che italiani a creare qui nuove imprese, i russi in classifica non si vedono?.
                            Per certi aspetti hanno ribaltato i pronostici. ?Dieci anni fa - spiega Stefano Pivato, assessore comunale alla cultura e preside della facolt? di Lingue all’Universit? di Urbino -tutti ci attendavamo un boom di richieste di lingua russa. Invece nulla. Arabo e cinese hanno seguito le attese, il russo no. ? la conferma di una immigrazione diversa dalle altre extracomunitarie, di una atipicit? che si manifesta o nelle grandi spese o nella badanti, un’immigrazione sterile, senza interscambio?.
                              Cartelli in cirillico
                              Cos?, a chi cerca tracce di Misha una volta allontanatosi dai cartelli in cirillico dell’aeroporto Fellini, resta solo quell’enorme anello con i colori della bandiera russa che Masetti, il gioielliere di viale Ceccarini, a Riccione, espone in vetrina. E quella hostess russa che, alla Coop vicino all’aeroporto, fa il pieno di profumi e detersivi prima di imbarcarsi sul charter e ritornare a Mosca.

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